Lo studio di Pescara ZEDAPLUS è presente con l’allestimento “CODICI URBANI” alla mostra Time Space Existence - Palazzo Mora - organizzata in concomitanza alla 18. edizione della Biennale di Architettura di Venezia.
“CODICI URBANI”: un progetto che sperimenta innovative strategie di progettazione per costruire un futuro migliore e condiviso.
Partendo dalle tematiche che hanno toccato e preoccupato il mondo negli ultimi anni, gli architetti Fabrizio Chella ed Erica Scalcione, di ZEDAPLUS, danno una risposta progettuale alle crisi in atto:
“Viviamo un momento storico caratterizzato da una duplice crisi di dimensioni planetarie: crisi climatica e crisi pandemica. Queste due crisi sono strettamente connesse fra loro.
Di fronte a questa duplice crisi. La progettazione urbana e architettonica può offrire una personale soluzione d’intervento con progetti di rigenerazione urbana, sociale ed economica, rileggendo le città e gli edifici sotto una nuova luce.”
Per ZEDAPLUS, crisi climatica e pandemica vanno vissute come opportunità di cambiamento, come momento per iniziare a riflettere sull’importanza della distribuzione dei servizi e delle attività di vicinanza; sono necessarie nuove strategie d’intervento, che consentano di creare, nei contesti popolari, nuove forme di socialità, rigenerazione umana e urbana, che attraggano anche il resto della città:
“È nata l’idea di studiare nuovi schemi insediativi, capaci di migliorare la qualità della vita non solo di chi abita questi contesi, ma anche di tutti quelli che frequentano questi quartieri, e passare dal concetto di distanza a quello di vicinanza, di prossimità.”
Una prospettiva nuova, dunque, capace di mettere in discussione schemi insediativi e abitativi ormai incapaci di rispondere alle esigenze del presente.
Il concetto alla base è quello di creare degli “spazi ibridi intermedi”, ovvero ambienti a metà tra pubblico e privato, in grado di ospitare funzioni e attività collettive, spazi condivisi e per lo svago, che creino funzioni sociali e relazionali:
“Gli spazi ibridi intermedi, intesi sia come luogo di relazioni sia come habitat della condivisione e della cura, sono i nuovi codici urbani, una raccolta di segni specifici di un luogo che ne raccontano la storia sociale, ambientale e culturale, da (ri)scoprire e potenziare all’interno di edifici e quartieri, così da creare quel senso di appartenenza ad un luogo e ad una società; rappresentano una strategia flessibile di servizi come prolungamento alle abitazioni per rispondere concretamente alla crisi climatica e pandemica attraverso l’architettura.”
I progetti presentati e portati ad esempio sono CODE.CC, CODE.M, CODE.S, CODE.R, CODE.A e CODE.BMS, progetti che hanno l’obiettivo di generare nuove regole di socialità e nuovi equilibri urbani.
“CODE.CC interpreta i valori della cura e delle relazioni sociali della comunità. Pensato come un villaggio verticale di servizi, al piano terra è stata inserita un’area destinata al primo soccorso ospedaliero e, ad ogni piano, è stata aggiunta una stanza sociale con diverse funzioni: cultura, sport, svago e lavoro si fondono con la sfera privata delle residenze.”
Per approfondire i progetti e l’approccio progettuale dello studio ZEDAPLUS non perditi il docufilm Ibride e Contrapposte Coesistenze presto disponibile su Isplora.com.
Guarda il trailer del docufilm in arrivo!
Visita la mostra Time Space Existence a Palazzo Mora Venezia, dal 20 Aprile al 24 Novembre
Trovi l’installazione “CODICI URBANI” nella Room 16 - wall A
Credits
- Redazione Isplora
- Immagini: Courtesy by ZEDAPLUS