Il primo di una serie di articoli dedicati a Milano 2030: quali gli obiettivi del nuovo Progetto di Governo del Territorio?
Il nuovo documento del Piano di Governo del Territorio (PGT) per Milano è stato adottato lo scorso 5 marzo dall’Amministrazione Comunale. Il PGT comprende il nuovo Documento di Piano (DdP), la variante del Piano dei Servizi (PdS), comprensivo del Piano per le Attrezzature Religiose (PAR) e la variante del Piano delle Regole (PdR).
Mentre con la pubblicazione dell’avviso di adozione, dello scorso 15 maggio, si aprono così i 30 giorni canonici per la raccolta delle osservazioni al Piano.
Il Piano di Governo del Territorio verso #Milano2030
La redazione di Isplora, in occasione l’occasione dell’approvazione di questo fondamentale strumento urbanistico, ha deciso di approfondire il documento – attraverso una serie di articoli e di interviste – e i possibili scenari futuri di trasformazione urbana. Un lavoro che mette al centro la prospettiva sul progetto “fisico” della città: i cantieri conclusi e quelli in corso, fino a quelli del futuro.
Se da un lato c’è l’interesse per il “progetto”, o meglio i progetti, dall’altro destano molto interesse le tematiche che emergono, le questioni urbane e le aspirazioni di una Milano proiettata nel 2030 che deve fare i conti con un cambiamento climatico, demografico e sociale, nei modi di vivere e spostarsi nella città, con esigenze mutate sia per gli abitanti che per il settore produttivo: dal commercio al turismo, dal terziario all’industria, in un generale itinerario di adeguamento/innovazione che vede coinvolti diversi attori.
Proprio gli attori saranno al centro, insieme ai progetti e alle questioni urbane, dell’itinerario di ricerca proposto da Isplora: portatori di interesse e cittadinanza, al fine di comprendere gli obiettivi che soggiacciono dietro a questo progetto di trasformazione. Cambiamento che ha e avrà di per certo effetti sia sul tessuto costruito della prossima Milano ma anche sulle modalità con cui la città viene “utilizzata”, vissuta e attraversata. Attori, pubblici e privati, che si portano dietro diverse aspirazioni e modelli di sviluppo, al centro della nostra indagine.
Un’indagine che, attraverso salti di scala e diversi contributi, entrerà all’interno delle aree oggetto del cambiamento per scoprire gli interventi approvati, le scelte dei progettisti e le architetture costruite o da costruire. Un discorso spaziale che porrà l’accento sugli strumenti e sui dispositivi adoperati: dalla rinaturalizzazione ai nuovi tracciati della viabilità, dagli interventi di recupero degli edifici ai nuovi quartieri, i Nuclei di Identità Locale (NIL).
Quello che viene definito come “un nuovo passo verso #Milano2030” affonda le radici in un processo lungo più di un decennio, costruito attraverso importanti novità concettuali introdotte dal PGT della Regione Lombardia del 2005: la partecipazione dei cittadini, la compensazione, la perequazione e l'incentivazione urbanistica.
Milano 2030 che muove da una visione, da un rinnovamento, dove a cambiare è il rapporto con la città metropolitana: Mind-post Expo, lungo l’asse del Nord Ovest, e la Città della Salute a Nord Est, che segneranno i due assi di sviluppo del prossimo decennio insieme con i nodi di interscambio e la Circle-Line metropolitana. Al contempo la visione si articola non solo verso l’esterno ma anche internamente: qui a tornare protagonista è l’acqua con la riapertura dei Navigli e la ricucitura dei sette scali ferroviari all’interno di una generale politica di rigenerazione urbana diffusa basata su nuovi modelli di mobilità, spazi pubblici e recupero dei vuoti urbani.
Come ricordato dall’Assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, nella premessa al PGT:
Questo Piano vuole accompagnare Milano verso il 2030 proseguendo l’evoluzione positiva della nostra città a partire da tre nuove finalità: estendere il buon momento di Milano a tutte le fasce anagrafiche e sociali, tenendo conto dell’incremento di popolazione soprattutto under 35 e over 85; allargare la crescita a tutti i quartieri, non solo a quelli che ne hanno beneficiato negli ultimi anni; coniugare lo sviluppo con il miglioramento delle condizioni ambientali, di qualità della vita, dell’offerta di verde.
Piano di Governo del Territorio: obiettivi e strategie
Un percorso, quello del Piano di Governo del Territorio, che si configura in 5 obiettivi e strategie:
Una città connessa, metropolitana e globale
La pianificazione urbanistica sarà fortemente connessa allo sviluppo delle infrastrutture di mobilità, che nei prossimi anni vedrà la realizzazione della M4, il prolungamento della metropolitana verso Monza e Settimo Milanese, l’adeguamento della cintura ferroviaria in funzione della Circle Line e il potenziamento del Servizio Ferroviario Regionale e dell’alta velocità.
Secondo una logica di crescita urbana che vuole il numero maggiore possibile di persone vivere e lavorare a breve distanza da una fermata del treno o della metro anche per ridurre la dipendenza dalla mobilità privata, il Piano incentiva interventi di rigenerazione in prossimità di 13 nodi di interscambio – Comasina, Bovisa, Stephenson, Cascina Gobba, Centrale, Garibaldi, San Donato, Rogoredo, Famagosta, Bisceglie, Lampugnano, Molino Dorino, Bonola – determinando in corrispondenza di essi la possibilità di superamento dell’indice di edificabilità massimo di 1 mq/mq previsto negli ambiti della città ad elevata accessibilità (l’indice massimo nelle aree meno accessibili è invece fissato a 0,7 mq/mq) anche attraverso la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale.
Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva
Il Piano individua 6 aree - San Siro-Trotto, Bovisa-Goccia, Piazza D’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino – il cui sviluppo sarà legato all’insediamento di “Grandi Funzioni Urbane”, come ospedali, impianti sportivi, parchi urbani, sedi amministrative, progetti di ampio respiro che portino nuovi servizi sull’area metropolitana. Si prevede inoltre di assimilare il cambio di destinazione d’uso tra le categorie produttivo, terziario, ricettivo e servizi privati, in modo da incentivare la nascita di opportunità di lavoro per i giovani, in particolare legate all’economia 4.0.
Per quanto riguarda il tema casa, a fronte della crescente domanda della popolazione giovane, il Piano incentiva la realizzazione di case in affitto, consentendo ai privati di superare l’indice di edificabilità massima negli ambiti della città accessibili mediante la realizzazione di edilizia sociale in locazione, in vendita di tipo agevolato e co-abitazione e riducendo la richiesta di dotazione per servizi per gli interventi di edilizia libera, a patto che si preveda una quota di affitto, con l’obiettivo di aumentare l’offerta e calmierare quindi i prezzi.
Una città green, vivibile e resiliente
Il nuovo Piano prevede la riduzione del consumo di suolo del 4% rispetto al Piano vigente, da ottenere attraverso il vincolo ad uso agricolo di oltre 3 milioni di mq di aree, l’ampliamento del parco sud per circa 1,5 milioni di mq, la realizzazione del grande Parco Metropolitano attraverso la connessione ecologica tra il parco Nord e il parco Sud, la nascita di almeno 20 nuovi parchi tra cui i 7 previsti all’interno degli scali ferroviari e un piano di forestazione in fase di studio che prevede un incremento notevole del numero degli alberi nell'area metropolitana.
Per quanto riguarda l’edificato, si prevede l’innalzamento degli standard richiesti, con il miglioramento delle prestazioni energetiche, la realizzazione di nuove aree permeabili, anche attraverso “tetti verdi”, e la certificazione della riduzione di CO2.
Una città, 88 quartieri da chiamare per nome
Il piano vuole valorizzare i suoi 88 quartieri ponendo al centro le sue piazze, migliorando lo spazio pubblico e i servizi per i cittadini e andando a superare il divario territoriale e sociale tra centro e periferia.
Cuore di questa strategia sono i progetti per la riapertura dei Navigli, la riqualificazione degli scali ferroviari e la rigenerazione di 7 piazze caratterizzate da elevata accessibilità poste sull’asse della 90/91; Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Abbiategrasso, Trento e Corvetto potranno essere rigenerati con interventi che ne migliorino la qualità progettuale, la fruibilità pedonale e l’attrattività. Anche in questi ambiti caratterizzati da ampia accessibilità sarà possibile superare l’indice di edificabilità massimo (1 mq/mq anziché 0,7 mq/mq) attraverso la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale.
Una città che si rigenera
Riqualificare l’esistente per non consumare ulteriore suolo pubblico. Il Piano individua alcuni “Ambiti di Rigenerazione Urbana”, aree ai margini del territorio che dovranno essere valorizzate con interventi mirati al recupero del patrimonio edilizio degradato. Si prevede inoltre il recupero di 3mila alloggi di edilizia residenziale pubblica, la realizzazione nell’ambito dell’Accordo di Programma sugli Scali Ferroviari di alcuni alloggi a canone sociale, la sperimentazione in 10 aree pubbliche di edilizia popolare e servizi abitativi all’interno di contesti sociali misti.
Si prevedono infine misure severe sul fronte degli edifici abbandonati, prevedendo la perdita dei diritti volumetrici esistenti e l’assegnazione solo dell’indice di edificabilità unico per chi lascia stabili in stato di degrado.
La strategia dell'operazione Milano 2030 nel PGT
Se il percorso si articola attraverso 5 obiettivi, la strategia è l’elemento fondamentale dell’operazione di Milano 2030 nonché l’elemento di interesse, non solo per ragioni geografiche, ma in generale per tutti i professionisti. Infatti, il Piano di Governo del Territorio (PGT) di Milano fornisce un inquadramento per le future dinamiche della progettazione in ambito urbano, stabilendo nuovi modelli e norme, definendo le principali questioni urbane e architettoniche, proponendo pratiche progettuali e aprendo al dibattito disciplinare.