Volumi e materia che sia affacciano sul Lago di Como nell’equilibrio di un’apparante simmetria di una casa in pietra. A guardarlo meglio, il progetto di Villa Molli dell’architetto Lorenzo Guzzini racconta un complesso intreccio di articolazioni e aperture, un ritmo conferito all’intervento da gradoni e nicchie, linee d’ombra e differenti altezze.
Ritmo, tempo e materia
La scura pietra locale, usata sapientemente sia in rivestimento che in copertura, fa da involucro a tutto l’intervento, conferendogli da un lato un aspetto monomaterico e monolitico e dall’altro continuando a rendere vibrante l’intero complesso con dettagli di posa e di finitura, come lungo uno spartito musicale: tension and release.
La “casa in pietra” segue l’andamento del terreno, limitando gli scavi e proiettandosi nel paesaggio, verso l’acqua del lago. La posizione di mezza costa risulta centrale nel progetto, un luogo che sta tra il lago e la montagna, quella parte che storicamente era dedicata all’agricoltura e che nel tempo, prima delle ville moderne, è stato la sede delle case in pietra, dette appunto di “mezza costa”.
Tradizione, percezione e paesaggio
Duplice dunque il tema, il primo riguarda la reinterpretazione dell’architettura vernacolare e dei materiali della tradizione. Il secondo, invece, mette in luce il rapporto con il paesaggio, la sua posizione all’interno di questo, lavorando attraverso la composizione architettonica. Il basamento abitabile più basso, aperto verso l’acqua e appoggiato sul terreno di cui segue l’andamento e due corpi soprastanti il basamento che sono orientati perpendicolarmente al lago, creando così uno spazio aperto racchiuso, quasi una corte, che enfatizza ancora di più la direzione dell’intervento verso l’acqua.
Una percezione sempre diversa del lago che viene enfatizzata dagli spazi interni dell’edificio, i tre gradoni interni del basamento per gli spazi conviviali del salotto e della cucina servono a mostrare – attraverso grandi vetrate – un esterno sempre diverso, dato dalle altezze di percezione.
Da una visuale aerea del gradone cucina, in cui nella finestra abbiamo solo l'acqua del lago, fino alla scoperta del cielo sul gradone del salotto. Nella terrazza soprastante, la conseguente pendenza del soffitto del salone, genera dei gradoni. Questo fa si che si abbia una visuale del lago amplificata dalla percezione obliqua della vista.
Così l’architetto Guzzini descrive l’intervento della zona giorno dI Villa Molli, un’operazione che ha reso possibile inserire la struttura portante delle travi in corrispondenza dei cambi di quota, facendola scomparire come elemento, ma aumentandone la potenza attraverso i volumi in cui viene architettonicamente inglobata.
Nei due corpi soprastanti si passa, invece, dalla vita collettiva della casa alla dimensione privata e intima delle camere da letto e dei bagni. Qui assumono importanza gli elementi d’acqua: lavabi, vasche da bagno e docce che diventano elementi d’arredo. In questo caso a ritornare è il tema del legame con il luogo, se l’orientamento del basamento è quello del lago, in questo caso il fuoco è rivolto verso l’isola Comacina, dove è possibile rintracciare uno dei possibili riferimenti del progetto: le case per artisti di Pietro Lingeri.
Terreno, pietra e acqua
Luogo come riferimento sia nella vista che nella costruzione, fisica e materica.
Terreno, pietra e acqua come elementi che hanno i loro punto di incontro finale nella piscina, che assume qui una funzione simbolica e architettonica: è l'acqua addomesticata che riunendosi visivamente alla selvaggia aqua dulza del lago, a fungere da parapetto, così che non ci siano confini tra il paesaggio interno e quello esterno di Villa Molli.
Crediti
Progetto: Architetto Lorenzo Guzzini
Luogo: Sala Comacina, Como
Impresa di costruzione: Curti SRL.
Foto: Arch. Giorgio Marafioti