Velostazione luminosa a Bergamo. - ISPLORA
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Velostazione luminosa a Bergamo

Progetti

Infrastruttura low tech e installazione urbana a servizio dei riders firmata dallo Studio Capitanio Architetti

La prima velostazione di Bergamo sorge in un ambito strategico di forte rilevanza ai margini del centro storico in prossimità della stazione ferroviaria. Struttura ideata dallo studio Capitanio Architetti in attuazione alle politiche green rivolte alla mobilità ciclabile quale parte integrante del polo intermodale e della futura rigenerazione urbana dello scalo ferroviario di Porta Sud.



Sul lato orientale di Piazzale Marconi, riqualificato recentemente dall’importante intervento dell’architetta portoghese Ines Lobo, si inserisce un’infrastruttura low-tech completamente reversibile in cui la trasparenza diventa espressione di sicurezza e accessibilitàL’obiettivo del progetto è stato quello di introdurre un nuovo elemento integrato allo sviluppo contemporaneo della piazza, offrendo un centro di interscambio modale tra trasporto pubblico, mobilità pedonale e ciclistica.
132 biciclette sono accolte in un nuovo servizio ai cittadini e turisti assemblato a secco su una superficie già urbanizzata di soli 200 metri quadrati.
Bicity, questo il nome assegnato ad un nuovo tassello strategico della mobilità dolce proposta dall’Amministrazione Comunale che vede nascere la prima velostazione della città costruita grazie al finanziamento del Ministero della Transizione Ecologica.



Il disegno compatto dell’edificio si sviluppa attraverso un impianto strutturale in carpenteria metallica. Il sistema di facciata perimetrale in vetro si sviluppa senza soluzione di continuità interrompendosi solo all’incontro del portale di ingresso all'edificio. La caratteristica principale dei prospetti è data dalla mancanza di cornici di contenimento delle superfici vetrate sostituite da ancoraggi di tipo puntuale.  
L’involucro trasparente durante il giorno fornisce alla velostazione un’illuminazione diffusa e naturale mentre la sera le conferisce un ruolo accentratore illuminandosi come una vera e propria “lanterna”



Le esigue necessità energetiche dell’edificio vengono assorbite dai pannelli fotovoltaici posti in copertura conferendo all’intervento la piena autosufficienza. L’edificio è concepito come architettura circolare e reversibile; tutti i materiali sono riutilizzabili o riciclabili e l’edificio può essere facilmente disassemblato e ricollocato in altra sede. Le  componenti strutturali in acciaio sono smaltate di colore bianco così come le serigrafie monocromatiche dedicate al branding della struttura realizzate da Publifarm, rendendo non solo efficace la comunicazione dell’edificio ma integrandosi all’approccio monomaterico dell’impianto. È in questo modo che convivono nella struttura sia un forte senso di identità che di leggerezza.



Particolare attenzione è stata posta alla gestione della velostazione rendendo completamente automatizzato il servizio ai riders mediante l’utilizzo di un sistema di accessi tramite badge e sistemi pneumatici di innalzamento dei portabiciclette posti su due livelli.



“La sfida dello studio” commenta Remo Capitanio, “è stata quella di intervenire con delicatezza in un ambito sensibile della città. Interpretando i temi della mobilità dolce per realizzare non solo un nuovo servizio facilmente accessibile e sicuro ma anche uno spazio emozionale che ravviva la piazza e i suoi fruitori a fine giornata.”



Credits

  • Press Kit: Studio Capitanio Architetti
  • Fotografie: Stefano Tacchinardi

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