Un’area di 308.000m2 per un progetto dalle volumetrie chiare e definite in cemento. Una collaborazione tra Álvaro Siza e Carlos Castanheira a Gyeongsangbuk-do in South Korea.
Padiglione d'arte, Saya Park
Ci sono progetti che nascono sia dal loro sito che per esso. Ci sono progetti che creano il sito per se stessi.
Il Padiglione dell'Arte ha modificato il sito della collina e si è adattato ad esso. E anche noi tutti ci siamo adattati alla bellezza di questo progetto.
C'era una forte volontà di costruire questa particolare idea su quel sito e tutte le sfide sono state superate.
Il sentiero della foresta si fa strada tra alti muri di cemento, ruvidi nella struttura, ma eleganti nella forma.
Passiamo un volume isolato, destinato allo studio e all'informazione: la Biblioteca. Entriamo nel Padiglione d'Arte come se entrassimo in una scultura che ci assorbe e ci permette di sentire lo spazio, la luce, l'ombra, il tempo e anche, ciò che è prima e ciò che è oltre. Arrivati alla fine del percorso, ci viene presentata una vista esterna dell'infinito.
All'interno dello spazio, cerchiamo il nostro interno, l'infinito personale. In architettura lo spazio è il tempo.
In architettura la luce definisce la forma.
In architettura il percorso sorprende.
In architettura i materiali grezzi trasmettono eleganza. In architettura la funzione è esserci.
In architettura l'ombra rivela la bellezza.
Una cappella a Saya Park
Al Saya Park mancava una cappella.
C'erano molti simboli per la meditazione e l'introspezione, permettendo ai visitatori di sperimentare momenti di bellezza all'aperto.
Era necessario uno spazio di bellezza interna.
L'edificio della cappella si inserisce nella collina, aprendosi a est e lasciando entrare la luce del nuovo giorno.
Condivide la posizione con altri spazi di grande simbolismo e significato emotivo.
La sua geometria è pura, perché anche la sua funzione è pura.
Entrando, siamo immersi nella luce dall'alto che penetra attraverso una piccola apertura. Ma il suo effetto, la sua grandezza, è sorprendente.
Destinato al culto cristiano, ci apre alla spiritualità.
Lo spazio, il tempo e la meditazione sono grandi meraviglie che entrano in questo piccolo edificio. Come nell'Anima.
Belvedere - Parco Saya
Attraversiamo il Saya Park attraverso una foresta di pini.
Ci immergiamo nel paesaggio immediato e siamo assorbiti dalla natura.
La vista è filtrata da rami nodosi e da una vegetazione bassa. Una torre costruita in cemento a vista si trova su una piccola collina.
Si trova sopra la valle, cercando di renderla più stretta.
La curiosità ci attira nella torre, per salire e raggiungere la cima.
Salendo, passiamo davanti a delle finestre che danno una vista all'esterno; sguardi fugaci. In cima, un balcone si apre a sud. Guardiamo e rimaniamo abbagliati.
La profonda valle è schiacciata dalla scala delle montagne e dalla loro storia.
La discesa provoca introspezione mentre torniamo a terra.
La finitura quasi grezza del cemento a vista contrasta con la purezza della forma.
Nonostante il suo aspetto semplice, l'essenza della torre è complessa.
La sua funzione è l'essenza dell'architettura.
Credits
- Mediakit: Carlos Castanheira
- Fotografie: Fernando Guerra. FG+SG – Fotografia de Arquitectura, JongOh Kim Photography
