Jeddah dà il benvenuto alla prima Biennale di Arti Islamiche, il cui design "site-specific" esplora contrasti, composizioni e materialità.
Progettato dal pluripremiato duo Giò Forma Architects e Black Engineering, il progetto vincitore del concorso internazionale si trova presso il Western Hajj Terminal dell'aeroporto internazionale King Abdulaziz di Jeddah, progettato da Skidmore, Owings e Merrill nel 1981. Pur essendo presente e intrecciato con il design del Terminal esistente, il complesso della Biennale esprime indipendenza nella sua identità visiva, mentre dialoga con il suo sfondo eccezionale. La nuova costruzione si relaziona con la struttura esistente adottando la sua disposizione a griglia come fondamenta di una nuova espressione.
Il concetto architettonico della Biennale si basa su composizioni volumetriche ispirate alla modularità delle strutture delle tende esistenti. La bellezza del terminale Hajj è nel dialogo tra vuoti, volumi e il loro magico senso di profondità e prospettiva; gli edifici celebrano questi elementi scomponendo i volumi per una composizione dinamica che trascina lo sguardo oltre l'orizzonte. Volumi sovrapposti di varie dimensioni e proporzioni sono disposti attorno a una piazza d'acqua centrale per separare le funzioni e celebrare il ritmo e la geometria architettonica. Questi volumi creano diverse gallerie volte a ispirare gli artisti a interagire con le loro diverse configurazioni spaziali; come testimonia l'apertura straordinaria della mostra curata da DBF e OMA. Il ruolo del complesso della Biennale è quello di ospitare e valorizzare l'arte, non di limitarla od oscurarla. Circa 30.000 mq di gallerie, F&B, sale polifunzionali, cinema, uffici, laboratori e stores creano un'esperienza memorabile di esplorazione, interazione e partecipazione.
Giò Forma architects e Black Engineering, uniscono un team di architetti, project manager, artisti e designer, collaborando con team eccezionali come F&M Engineering e Glare Lighting. Giò Forma è leader in architettura, experience design, set & production design, mentre Black Engineering è leader nella gestione di progetti creativi, visioning e pianificazione strategica. Come rappresentato dall'iconico Maraya Concert Hall ad AlUla, KSA, il loro linguaggio progettuale si basa sulla creazione di architetture site-specific di grande impatto che esplorano il tema della riflessione e dell'appartenenza. La piazza centrale è caratterizzata da uno specchio d'acqua altamente riflettente, che aggiunge un tocco di freschezza e un senso di eterea contemplazione. La riflessione verticale genera una nuova dimensione esperienziale, un'astrazione onirica di completa continuità visiva.
Forte materialità e riconoscibilità sono ingredienti fondamentali. Un sistema costruttivo innovativo, basato su pannelli GRC prefabbricati ad alta tecnologia costruiti fuori sede e assemblati in loco. I pannelli della facciata hanno una trama lineare che alterna tra pannelli pieni e reticoli che filtrano la luce, creano ventilazione naturale e connessione visiva con l'esterno in un modo più intrigante.
Credits
- Press Kit: Giò Forma Architects
- Fotografie: Giò Forma Architects e Marilyn Clark