Case ateliers: strati di un restauro - ISPLORA
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Case ateliers: strati di un restauro

Progetti

Il progetto di House Z22 e Warehouse F88, un restauro in cui lo studio di architettura Gus Wüstemann Architects AG predilige l’uso di finiture naturali, facendo emergere l’effetto grezzo e ruvido della pietra per creare ambienti caldi dalla qualità materica.

Vincolato dalle nuove regolazioni sulla conservazione degli edifici di importanza storica a Zurigo, il grande complesso residenziale esistente ha percorso, fino ad oggi, 170 anni di storia. Il progetto, rivolto verso il rispetto nei confronti del passato, si conforma seguendo i principi normativi e traendo da questi il vantaggio per una progettazione al di fuori dell’ordinario.



Spazi e soglie sono ricavati dal progetto in sezione, creando piccoli e grandi dislivelli interni, rialzando la pavimentazione a formare il blocco della cucina o dei lavabi, poi abbassandola a definire il piatto doccia e infine a scavare una vasca; una doppia altezza sulla sala, uno studio a vista come un percorso sospeso. Ambienti aperti non convenzionalmente, open spaces dalle funzionalità flessibili, in cui l’abitare intreccia le sue dimensioni in maniera libera, autentica. Tra imponenti e massicci muri di pietra.




Oggi faccia a vista, questi muri in pietra rappresentano la solidità dell’edificio nel tempo. Una solidità che lo studio di architettura Gus Wüstemann Architects AG, con sede a Zurigo e Barcellona, ha voluto fin da subito imprimere attraverso il trattamento dei materiali per il restauro.



Materiali lasciati allo stato grezzo, quasi primitivo, risultanti di uno studio di coesione e dialogo tra il volume esistente ed il nuovo intervento. Una pietra naturale ed antica, ritrovata durante il cantiere rimuovendo gli strati del tempo, i layer di intonaco, per portarla a nuova vita. E poi, cemento grezzo, legno grezzo, intonaco grezzo. 



Accanto, pareti traslucide e retroilluminate che conferiscono un’illuminazione diffusa: finiture ex-novo che lasciano spazio all’interpretazione, risvolti di un modo di progettare che vede nel materiale tutte le potenzialità per caratterizzare lo spazio. Un omaggio alla materia, senza gerarchie, nello spazio di una nuova “promenade architecturale” che si articola tra ambienti dalle dimensioni ridotte.



Una volumetria semplice, trattata con complessità nella sua risoluzione materica. Una promenade in uno spazio confinato, in cui la percezione dell’atmosfera e l’uso sapiente dei materiali contribuiscono ad allargare le prospettive, a conformare degli ambienti accoglienti e caldi. Accanto alla ruvidità e alle irregolarità della pietra, gli arredi sono progettati con forme squadrate. 



Tra poesia e materia, un restauro prende forma. La forma di un complesso residenziale. Cinque piccoli appartamenti e quattro atelier. La forma del delicato rapporto tra l’esistente e il nuovo, tra ieri ed oggi. 



CREDITS

Architecture:

Team:

  • Manuel Greter
  • Bianca Kilian
  • Valentin Kokudev
  • Daniel Pelach
  • Panagiota  Sarantinoudi
  • Gus Wüstemann

Photographer:

Ingenieur:

  • Born Partner AG, www.bornpsrtner.ch

HLSK Planer

Contractors:

building

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