Il campus temporaneo a San Basilio dello Studio Barman come progetto di innesto, interpretazione e innovazione
A poche settimane dalla ripresa dei corsi universitari vi presentiamo un interessante progetto per un campus temporaneo, una risposta alla richiesta di nuovi spazi per la didattica e al contempo una proposta di innesto all’interno del tessuto storico e del paesaggio costruito attraverso un’architettura temporanea.
Il progetto è quello per il campus temporaneo di San Basilio a Venezia per l’università Ca’ Foscari, un lavoro sviluppato dallo studio veneziano Barman e inaugurato nel 2017.
Il luogo del nuovo campus temporaneo a San Basilio
Il nuovo edificio è stato realizzato sull’area degli ex Magazzini Frigoriferi, un’area di rilevanza paesaggistica, affacciata sul Canale della Giudecca a Sud e inserita all’interno del tessuto produttivo ottocentesco ad Est (Polo Didattico San Basilio - Università Ca' Foscari) e Ovest (Università IUAV di Venezia), un tessuto costituito da fabbriche a tre piani fuori terra in mattoni. A Nord la nuova architettura affaccia sulla Fondamenta Peschiera e sui canali, racconto di un brano urbano pre-ottocentesco.
Un sito, dunque, che stratifica al suo interno storie e diverse intenzionalità, necessità e aspettative non sempre rispettate. Infatti, questo è anche il luogo su cui avrebbe dovuto sorgere la nuova sede dell’allora Istituto Universitario di Architettura di Venezia, oggi Università Iuav, sul progetto degli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue che nel 1998 si erano aggiudicati il primo premio del concorso internazionale di idee.
Il cambiamento urbano è spesso difficile in laguna, ostracizzato da scelte politiche o dalle limitazioni imposte dai regolamenti edilizi e di salvaguardia, questioni che spesso sono state sollevate per rinunciare ad una possibile trasformazione. Un tema che avevamo già affrontato in occasione della presentazione della mostra su Louis Kahn e Venezia, dove al centro vi erano le riflessioni e temi correlati al progetto per il Palazzo dei Congressi a Venezia.
Il progetto del campus temporaneo dello studio Barman
Da questi presupposti e dalle richieste di nuovi spazi per l’università si è dipanata la proposta dello studio fondato da Roberta Bartolone e Giulio Mangano, muovendo da alcune questioni che i fondatori hanno così esplicitato:
È possibile coniugare le necessità funzionali con l’idea che un’architettura, seppur temporanea, debba comunque tendere alla risoluzione proficua del tema dell’integrazione tra edificio e contesto? È ancora attuale pensare che il ruolo dell’architettura non si debba limitare alla sola configurazione del suo spazio fisico quanto essere significante delle relazioni sociali che in essa e fuori da essa si attivano? Queste ultime possono essere strutturate a partire da quello che è il senso dei luoghi?
Questioni che trovano forma nell’architettura del campus temporaneo di San Basilio, attraverso una proposta articolata attorno a due blocchi, dal differente orientamento, che rispondono alle diverse storie del luogo: il passato industriale e il Canale della Giudecca.
Il primo blocco, ad un piano fuori terra, segue l’allineamento delle vicine fabbriche e ospita sei aule per circa 550 studenti, servizi e locali tecnici all’interno di un volume che impiega elementi prefabbricati, sia per esigenze di costi che per i tempi di costruzione e smontaggio.
L’impianto planimetrico, di forma regolare, presenta un corridoio centrale di altezza interna inferiore rispetto ai vani destinati alla didattica. La quota di estradosso della copertura della spina di distribuzione è infatti più bassa di circa un metro rispetto alle aule per consentire l’alloggiamento in copertura delle macchine di trattamento aria e il loro occultamento alla vista dall’esterno. I fronti dell’edificio sono rivestiti con una "pelle" in doghe di lamiera metallica che consente di uniformare le differenze di quota tra corridoio e aule. Nello spessore tra il rivestimento e le pannellature a chiusura del perimetro esterno del volume sono integrati i corpi illuminanti che, oltre ad illuminare l’area esterna all’edificio, scandiscono il ritmo del partito architettonico dei prospetti.
Il secondo blocco, quello di testata, è orientato parallelamente al margine sud dell’area e rappresenta la facciata principale del nuovo polo temporaneo verso il fronte acqueo del canale della Giudecca. Il volume, non ancora realizzato, riprende le forme delle facciate dei magazzini limitrofi ma con materiali e soluzioni tecnologiche diverse: struttura in carpenteria metallica e rivestimento in tessuto.
La funzione del secondo blocco è immaginata come complementare a quella didattica del primo, uno spazio polifunzionale per attività espositive e ricreative. Un elemento flessibile negli usi e nella pelle esterna immaginata come una superficie “proiettiva”, uno schermo su cui comunicare gli eventi culturali legati alle istituzioni universitarie veneziane.
Una ricomposizione urbana sia in termini planivolumetrici che simbolici, che propone un nuovo tassello nella lettura del fronte affacciato sul Canale della Giudecca, l’inserimento di un elemento all’interno di uno spartito stratificatosi nel “tempo lungo” della storia della città lagunare. Una proposta che dialoga con il contesto e al medesimo tempo propone, ri-progetta un brano di città cercando di tenere in conto le diverse aspettative e necessità che si concretizzano nei luoghi.
L’architettura proposta da Barman tenta di interpretare la natura produttiva del luogo, immaginando di non legarla più ad un passato commerciale, ma ad un presente e un futuro in cui il ruolo culturale assume sempre più peso rispetto a quello che Venezia potrà diventare. Il progetto del campus didattico temporaneo San Basilio si pone così come un innesto architettonico tra la città di ieri e quella di oggi, tra l’uso del passato e quelli del presente, un tentativo che non si nasconde dietro ad un linguaggio mimetico o alla ricerca spasmodica della rottura con la preesistenza ma individua una possibile prospettiva attenta agli aspetti costruttivi e economici, storici e sociali.