Abbiamo incontrato Claudio Maria Grossi e Virginia de Capitani della Scuola Professionale d'Arte Muraria a Milano, per capire come questo centro professionale nato nell'800 sia ancora oggi un punto di riferimento per l'apprendimento nel campo edilizio.
La Scuola Professionale d’Arte Muraria di Milano vanta una storia lunghissima: da più di un secolo forma specialisti nell’arte del costruire. Potreste raccontarci com’è nata la Scuola, la sua storia, come si è sviluppata, come funziona oggi e a chi si rivolge?
La Scuola Professionale di Arte Muraria è un’impresa sociale senza scopo di lucro ed è un Ente di Istruzione e Formazione accreditato dalla Regione Lombardia in sezione A, oltre ad essere Ente Accreditato ai Servizi al Lavoro Regione Lombardia.
La sua attività risale al 1888, anno di fondazione della Scuola, e ha da sempre mantenuto un forte legame con il territorio. Nasce infatti con una mission sociale, mantenendo identità e vocazione nel corso degli anni.
Sin dalla fine del ‘800, l’obiettivo della Scuola era di fornire istruzione e formazione, insegnando un mestiere ai giovani delle campagne lombarde e allo stesso tempo promuovendo l’alfabetizzazione. Infatti, insieme al mestiere e ai corsi da manovale, piuttosto che da capomastro, si insegnava anche la matematica, a leggere e scrivere.
La Scuola opera ora direttamente nel contesto sociale economico grazie a iniziative volte a favorire l’occupabilità e a formare l’imprenditorialità attraverso percorsi specifici di avvio e di supporto. L'obiettivo è quello di coniugare i bisogni dell’utente in cerca di formazione e di un posto di lavoro con le esigenze del contesto socioeconomico. Inoltre, anche nella progettazione didattica la Scuola ha sempre lavorato in sinergia con le imprese, ascoltandone domande e esigenze. Si tratta quindi di progetti formativi tailor-made, cuciti su misura sulle esigenze di utente e impresa, esigenze che – a seconda delle richieste – assumono sul territorio sfaccettature e qualifiche diverse.
I percorsi formativi che offriamo consentono la realizzazione professionale spesso attraverso la tecnologia, in particolare la grafica, il design e l’informatica, applicata prevalentemente al settore delle costruzioni e dell’architettura, con la cosiddetta edilizia 4.0.
Nel dettaglio, attualmente abbiamo dei percorsi di durata triennale IeFP operatore edile e IeFP operatore grafico e multimedia, con tre possibili indirizzi: interior design e architettura, moda & luxury e marketing.
Vi è, poi, un’offerta per la formazione continua e/o permanente di architetti, ingegneri e geometri, pensata per chi è già nel mondo del lavoro e deve conseguire i crediti formativi professionali. Si tratta di corsi di aggiornamento di lavoratori e imprenditori per lo sviluppo della competitività di impresa, per il riallineamento delle competenze, per lo sviluppo delle soft-skills. Al centro vi sono anche i temi che attraversano il dibattito odierno: l’eco-sostenibilità o l’applicazione di nuove tecnologie per ridurre impatti ambientali.
Sin dagli albori la funzione pedagogica, culturale e sociale è connaturata nella Scuola: se prima si trattava di una funzione di istruzione e alfabetizzazione, ora lo è anche dal punto di vista culturale, delle pari opportunità. Insomma, un aggiornamento continuo che ha diverse fasce: ragazzi, adulti e professionisti già inseriti nel mondo del lavoro. A questo proposito potrebbe evidenziarci obiettivi, metodologia e ambiti di insegnamento della Scuola?
Per quanto riguarda le modalità, il nostro ente non opera semplicemente con delle lezioni frontali e con la didattica tradizionale. Nella sede storica della Scuola Professionale d’Arte Muraria in Via Luigi Cagnola, 17 a Milano abbiamo un laboratorio-cantiere dove si impara facendo…si tratta di un cantiere a tutti gli effetti! Prima si apprende in mondo autonomo, poi si ritorna su quel che si è fatto nella pratica e si recupera la teoria: l’idea è avere un coinvolgimento in prima persona, anche attraverso il lavoro di gruppo, i workshop e le simulazioni.
Una scelta dettata dall’esperienza: con il tempo abbiamo appurato che nell’edilizia è molto più efficace imparare sporcandosi le mani, quindi subito sul campo, immedesimandosi in quelle che sono le richieste del mondo del lavoro. Ovviamente, ci sono parti che vanno approfondite necessariamente con lezioni tradizionali, ma anche in quel caso insistendo sempre sulla cooperazione e sulla collaborazione tra studenti.
Avete introdotto una parte di e-learning, cioè di corsi a distanza per la formazione. Questo cosa significa e in che modo coesiste con la modalità “laboratorio-cantiere”?
Per la Scuola Professionale d’Arte Muraria è molto importante imparare facendo, vedendo le attività, le procedure. Così, anche nell’e-learning, l’anima del laboratorio è presente con il coinvolgimento dello studente attraverso una narrazione che faccia leva su aspetti legati alla pratica.
Inoltre, la Scuola ha adottato la modalità FAD (Formazione a distanza), in quanto strumento molto efficace per i professionisti, soprattutto sulla parte di aggiornamento e normativa, in quanto consente di recuperare flessibilità sullo spazio e sul tempo, permettendo di personalizzare le esigenze formative all’interno di un approccio tailor-made.
In questo progetto formativo “tailor-made” c’è una presenza molto forte di aziende esterne alla Scuola. Come funziona il rapporto con le aziende?
Lavoriamo con molte realtà, da aziende a tutti i livelli da Mapei ad imprese più piccole, artigiani e studi professionali. Ogni realtà aziendale ha quindi un percorso diverso: ad alcune aziende proponiamo direttamente figure già formate che potrebbero esser loro utili, mentre con altre abbiamo una progettazione d’insieme in base ai bisogni, guidandoli attraverso processi sempre più tecnologici.
La Scuola Professionale d’Arte Muraria, dunque, si inserisce nel discorso dell’edilizia 4.0 e nella visione di progettazione controllata e integrata, soprattutto con il corso IFTS intitolato "La progettazione innovativa e digitale in B.I.M. per una rigenerazione urbana intelligente e sostenibile" e con il Master "Bim Specialist". Quali sono gli obiettivi formativi, le aspettative, e cosa potrà fare la figura che voi formate?
Industria edilizia 4.0, digitalizzazione e Smart building: si tratta di termini di uso comune e ormai necessari anche nel settore dell’edilizia, che è per antonomasia molto tradizionalista.
La gestione integrata del progetto è una rivoluzione, ma ormai è oggi: nello spirito della Scuola vi è l’intento di favorire questa innovazione interna al nostro settore. La conversione alla tecnologia BIM è ormai un passaggio inevitabile nel mondo dell’architettura e delle costruzioni, perché riguarda la digitalizzazione dei processi e delle attività di progettazione e gestione dell’opera, ormai imprescindibile. Il BIM può definirsi come una procedura che “virtualizza” la progettazione, la costruzione e la gestione attraverso modelli e consente un raggruppamento delle informazioni, creando quindi una banca dati condivisa tra committenza, progettista, costruttore, manutentore e produttori di materiali e sistemi.
Questo approccio e questa condivisione di dati consentono di seguire l’edificio da quando nasce sino alla sua dismissione, anche in fase di monitoraggio, manutenzione e gestione. Attraverso questo coordinamento – che una volta era effettuato manualmente - si evitano tutti gli imprevisti e le difficoltà del cantiere: grazie al sistema BIM c’è una certezza maggiore per quanto riguarda i costi e i tempi di realizzazione, proprio perché si tratta di un sistema integrato dove tutte le figure sono contemporaneamente presenti.
In particolare i percorsi proposti sono due: il corso autofinanziato IFTS, ammesso tramite il bando Regionale IFTS 2019-2020 del Programma Operativo Regionale e Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Master autofinanziato BIM Specialist. Entrambi i percorsi, secondo diverse declinazioni, mirano alla formazione della figura del BIM Specialist, per contribuire alla progettazione grazie alla modellazione software, attraverso il monitoraggio dell’intero ciclo di vita del progetto. Tra gli obiettivi ci sono sicuramente l’elaborazione e la modifica in corso d’opera dei modelli grafici e di tutti gli oggetti presenti e correlati, oltre che tutta l’estrazione dei dati di progetto nelle varie fasi.
Avete altri corsi all’interno di questa prospettiva di innovazione, o altri progetti in cantiere che propongo nuovi modelli e temi formativi?
L’offerta formativa della Scuola Professionale d’Arte Muraria ha una duplice identità. Vi è sempre una parte dedicata alla formazione di figure tradizionali, che sono sempre richieste, perché l’innovazione a volte passa anche attraverso il recupero dell’artigianalità e della tradizione italiana del costruire.
Oltre quindi a questo filone di formazione innovativo nel suo essere tradizionale, c’è tutta l’area legata alla grafica e all’informatica, che viene progressivamente potenziata e implementata, recentemente anche con il percorso Master EDAApp – Edilizia Design e Arti Applicate.
L’offerta cerca sempre di andare incontro alle richieste del mercato, al necessario incremento della flessibilità e della multidisciplinarietà, mantenendo intatte l’identità e la vocazione della Scuola Professionale d’Arte Muraria.