L’acceleratore per startup per cambiare e migliorare la vita urbana
Urban-X è il nome dell’incubatore newyorkese che individua e finanzia le più interessanti startup legate all’innovazione urbana. Il progetto è sostenuto dalla casa automobilistica inglese MINI, gruppo BMW, in collaborazione con il fondo di venture capital Urban.Us.
L’obiettivo di Urban-X è quello di selezionare e promuovere startup dal forte impatto sulle città offrendo 20 settimane di incubazione in cui sviluppare il prodotto, creare reti di partner e clienti, fare formazione specifica attraversi esperti del settore in preparazione della raccolta fondi. Infatti, dopo il finanziamento iniziale di 100.000 $ per ogni impresa, il processo prevede l’affiancamento di sei esperti che aiuteranno la startup nello sviluppo dell’idea, ma – come sottolineato dal programma del progetto – lasciando sempre ampia libertà di scelta agli imprenditori.
Per quanto riguarda i numeri dell’operazione, ad oggi sono più di cinquanta le startup incubate, mentre le città coinvolte sono più di cento, così come sono più di duemila i “mentori” che partecipano al progetto attraverso attività di formazione al sostegno delle idee selezionate. Questo perché oltre all’aiuto tecnico e finanziario, allo sviluppo del prodotto e del marchio, si uniscono le attività di tutoraggio e networking finalizzate a rendere fattibili questi progetti, testandoli in cento città nei prossimi cinque anni.
Il programma URBAN-X ha come obiettivo principale quello di influire positivamente sulla vita nelle e delle città, identificando e sostenendo soluzioni valide e attività scalabili in tutti i settori: trasporto e mobilità, mercato immobiliare, costruzioni, energia, acqua, cibo, rifiuti, servizi governativi e salute.
Come affermato da Robyn Beavers, cofondatrice di BluePrint Power (startup che trasforma gli edifici in nodi energetici intelligenti), le città nella prospettiva tracciata da URBAN-X diventano elementi “anticipatori dell’innovazione”, con un potenziale e con la capacità di influenzare lo sviluppo futuro.
L'obiettivo? Individuare le migliori startup al lavoro sull’innovazione urbana
La “reinvenzione” della vita urbana proposta passa attraverso la tecnologia e un design che mette al centro l’uomo e i suoi bisogni. In particolare, l’incubatore di MINI individua specifici settori di intervento: da temi prettamente urbani come l’abitare e la mobilità a quelli ambientali (gestione acqua, cibo e rifiuti), passando per l’ambiente costruito e il mercato immobiliare, sino ai temi legati al risparmio energetico e alla salute.
All’interno di questo quadro molte e diverse sono le proposte di innovazione, per esempio Citiesense crea mappe che forniscono informazioni sulle nuove autorizzazioni, sulle vendite e sui cambiamenti di proprietà nelle aree urbane, guidando gli investitori immobiliari e gli stakeholders locali al fine di trovare le migliori soluzioni per lo sviluppo urbano.
La startup Envairo propone una strategia “building responsive”, dove gli edifici reagiscono agli stimoli provenienti dagli utenti attraverso il corretto e istantaneo bilanciamento dei flussi d’aria nei locali in base alla registrazione del numero di persone che stanno effettivamente usando lo spazio.
Avvir offre invece informazioni in tempo diretto sulle costruzioni fornendo dettagliate scansioni delle diverse fasi di lavorazione, dando sempre un quadro completo dello stato di avanzamento che permette di prendere le giuste scelte nella fase costruttiva.
Obiettivo simile, ma prospettiva diversa, per Versatile Natures – un’azienda nel segmento Internet of Things – che sviluppa sensori e strumenti di analisi per intervenire sulla costruzione degli edifici al fine di controllare al meglio una delle fasi più complesse, il cantiere. La startup interviene con l’installazione di sensori su gru che permettono la visione dell’intero sito e che forniscono dati in tempo reale alle diverse figure responsabili della costruzione, migliorando così allo stesso tempo produzione e sicurezza.
Merita ancora soffermarsi sulle imprese che lavorano sulla mobilità, come ClearRoad che propone alle agenzie governative una soluzione innovativa sul pagamento delle strade, il tutto grazie ad un piccolo device collegato con i nostri gps dell’auto o dello smartphone che fornisce i dati sul reale utilizzo delle strade e provvede al pagamento di queste, eliminando così le infrastrutture per il pagamento del pedaggio. Un’altra proposta interessante sulle infrastrutture viarie arriva da RoadBotics che utilizza il metodo del machine learning per il monitoraggio stradale, qui è la macchina a raccogliere i dati sul manto stradale (stato ed eventuali problemi) per prevenire o dare informazioni sull’intervento da realizzare.
Ad emergere è la costante ricerca dell’innovazione e la sua applicazione in ambito urbano, una ricerca che passa sempre di più dalle grandi aziende, come avevamo visto anche per l’ingresso di Amazon nel settore dell’edilizio (articolo). Così vale anche per MINI con il programma URBAN-X, che punta ad allargare il proprio orizzonte cercando nuove soluzioni, raccogliendo e interpretando il vasto mondo dei big data al fine di produrre applicativi da collocare sul mercato: strumenti di previsione del domani con l’obiettivo di cambiare la vita delle persone.