La discussione sul futuro del mestiere dell'architetto nell'evento del 30 novembre con Renato Rizzi e Cherubino Gambardella
Nell’articolo“Isplora si presenta a Formazione Intensiva 2019” avevamo dato alcune anticipazioni sull’evento che si terrà sabato 30 novembre presso l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano in Via Solferino 17.
L’evento, che andrà in scena dalle 14:30 alle 16:30 presso la Sala Mostra dell’Ordine di Milano, vedrà la partecipazione di Isplora con un approfondimento dell’ultimo format prodotto: ArchiTALKS, un’occasione di discussione e dibattito alla quale parteciperanno anche gli architetti e docenti Cherubino Gambardella e Renato Rizzi.
Come già ricordato, ArchiTALKS rappresenta un percorso attraverso l’Italia degli architetti, tra pratica e ricerca, attraversando modi diversi di intendere e fare la professione. Un viaggio alla ricerca delle tracce dell’architettura contemporanea, attraverso i suoi protagonisti e le loro parole, progetti e questioni da ascoltare e soprattutto da interrogare.
Proprio questo ha rappresentato il punto di avvio della produzione di ArchiTALKS, la necessità di individuare un nuovo modo di fare formazione attraverso un format innovativo in grado di recepire i cambiamenti e le traiettorie della professione, interloquendo con le voci più importanti del panorama architettonico italiano e internazionale, scoprendo punti di vista e modi differenti.
Il ruolo dell’architetto, dunque, come prima questione sul tavolo nel lungo percorso che ha portato la figura dell’architecton greco, il “capomastro”, a diventare “costruttore di opere” - tendenzialmente pubbliche – nell’accezione di Erodoto dell’Eupalinos, fino alla specializzazione introdotta nel XIX secolo con l’École des Ponts et Chaussées basata sul nuovo paradigma scientifico, fino alle competenze dell’architetto moderno che hanno portato all’idea del progetto “integrale”. Partendo da qui, dal moltiplicarsi delle specializzazioni e dalla sempre maggiore complessità della professione contemporanea ArchiTALKS ha raccolto le idee e le “definizioni” date dagli architetti intervistati passando da chi intende l’architetto come “un esploratore di complessità” (Andrea Boschetti – METROGRAMMA) a chi vede il professionista come “un’antenna del territorio” in grado di ascoltare le diverse istanze (Massimo Alvisi – ALVISI KIRIMOTO) fino all’idea di “designer” anglosassone, proposta da Carlo Ratti, che prevede la necessità di partire dal presente per poterlo cambiare, proiettando in avanti e immaginando il futuro.
Futuro che, dopo aver attraversato progetti e metodi di lavori di vari studi di architettura italiani, ha rappresentato l’altro elemento fondamentale nella costruzione del format ArchiTALKS.
A questo proposito, sembra utile richiamare l’ultimo numero della rivista Domus, dove Winy Maas fa il resoconto della sua esperienza di guest editor per il 2019. Nel tirare le fila del lavoro fatto, Maas in realtà sposta l’attenzione sul futuro, ribadendo la necessità di guardare avanti.
Un futuro che in realtà sono molti: da quello dell’architettura a quello della città fino a quello del nostro pianeta, un tema che nell’ultimo anno – in particolar modo a partire dal primo Fridays for Future del novembre 2018 – è diventato sempre più centrale nelle narrazioni dei diversi attori del territorio, dalla politica sino agli architetti, con una generalizzata responsabilizzazione delle istituzioni e dei professionisti. Proprio il futuro, le urgenze e le sfide che ci attendono, sono la seconda questione centrale di ArchiTALKS, l’idea di poter demandare agli architetti - in qualità di attori della trasformazione- quale fosse la loro idea del domani sia della professione che delle azioni da mettere in campo.
Il risultato è una vasta gamma di pratiche e consigli, guardando alla storia e allo stesso tempo in avanti, recuperando strumenti oppure proponendo nuove forme e tecnologie, tutti stimoli fondamentali per la formazione e la crescita professionale.