Intervista allo studio WIP Architetti: un tutto che fa più della somma dei componenti
Durante le giornate del Fuorisalone siamo stati allo Store Hauz 1929 di Milano per incontrare i soci dello studio di progettazione WIP Architetti: Federico Barbero, Nicola Di Troia, Marco Splendore e Giuseppe Garbetta.
WIP si è occupato della progettazione dello store Hauz 1929 e, in occasione della Design Week milanese, ha presentato qui la prima proposta per l’ospitalità del futuro dal titolo “Hospitality Next Step”.
Potete raccontare il vostro studio WIP Architetti ai lettori di Isplora, come si organizza e quali sono gli ambiti di lavoro?
Wip Architetti è una società che si occupa di progettazione integrata e segue tre filoni di lavoro principali: architettura, servizi tecnici ed ingegneria. L'architettura è il nostro core business principale, in particolare siamo impegnati in quattro ambiti: residenziale, uffici, retail e ospitalità, poi in realtà lo studio è più complesso: facciamo anche molta urbanistica. Sono vent'anni ormai che lavoriamo insieme, eravamo tre compagni di classe, poi cammin facendo si è aggiunto Giuseppe.
Quattro soci, quindi quattro anime distinte nella progettazione?
Siamo complementari, la nostra realtà è un po’ come quella di una piccola azienda dove c'è chi si occupa dello sviluppo, chi della gestione, chi della creatività e chi dei servizi tecnici. Di conseguenza le nostre professionalità diventano un tutt'uno quando serve e agiscono singolarmente per lavorare su questi temi che sono parte integrante di un progetto più complesso. Poi, l'azienda non può prescindere dalla comunicazione e della strutturazione gestionale.
Entriamo nel dettaglio del vostro lavoro, sviluppate moltissimi progetti residenziali, potreste parlarci del complesso di via “Curiel” a San Donato Milanese?
Il progetto residenziale “Curiel” a San Donato Milanese prevede l'intervento su una vecchia autofficina localizzata in un tessuto urbano fortemente densificato.
In luogo dell’autofficina abbiamo pensato ad una palazzina la cui caratteristica principale è quella di arretrare con il crescere dei piani, il tutto per consentire alla luce di continuare a penetrare all'interno, una sorta di "ziggurat" che piano piano si rastrema. Nei sette piani che costituiscono l'edificio non ci sono mai appartamenti uguali, per forma e dimensione.
Tutti gli appartamenti sono in classe A di efficienza energetica, anche grazie al sistema di cappotto, che prevede l'ancoraggio delle lastre di gres del rivestimento, e al sistema di ventilazione meccanica controllata. La facciata ventilata è stata realizzata mediante sistema a cappotto Isotec parete della Brianza Plastica più un rivestimento in piastrelle in gres 120x60 cm Edilgres StoneLab.
Quali erano le richieste del cliente durante il progetto e poi nelle fasi di cantiere?
La clientela era esigente dal punto di vista delle caratteristiche tecniche dell’edificio, quindi hanno apprezzato molto la realizzazione della ventilazione meccanica controllata, un ricircolo di aria costante senza la necessità di dover costantemente arieggiare con l’apertura delle finestre.
Poi, abbiamo pensato alla domotica e agli elementi dei balconi e delle terrazze, che sono gli elementi caratteristici del progetto, frutto del lavoro compositivo di arretramento della facciata con il crescere dell’altezza. Balconi e terrazze che hanno contribuito nel complesso a valorizzare e a differenziare gli appartamenti, che hanno pezzature e conformazioni diverse, come nel caso dei duplex degli ultimi due piani.
Facendo un salto di scala e passiamo da un complesso residenziale alla progettazione di interni, potete parlarci dello store di Hauz 1929 in cui ci troviamo oggi?
Si tratta del secondo store che progettiamo per il brand Hauz 1929, dopo quello di CityLife.
Un anno fa Hauz 1929 ci ha chiamati per portare il brand nel centro di Milano, in via Cavallotti.
L’intervento è stato abbastanza complesso e articolato perché prevedeva la realizzazione di un collegamento col piano sottostante che non esisteva, l'accorpamento di due unità che prima erano separate attraverso l’inserimento della scala e dell'ascensore.
Per quanto riguarda i materiali, il marchio di fabbrica del gruppo è ben identificabile dall’uso massiccio di ferro e legno. Gli scaffali sono stati realizzati tutti in opera attraverso l'assemblaggio delle barre di ferro, le cui saldature sono volutamente lasciate a vista, senza particolare cura nelle finiture, per mettere l’accento sui prodotti dello storico brand di prodotti tessili di alta qualità per la camera da letto e il bagno.
L’obiettivo generale era quello di ottenere un ambiente accogliente, anche grazie all’inserimento del verde, ai cambi di altezza e alle aperture verso l’esterno che assicurano la luce naturale in tutto lo spazio. Un ambiente ricercato e inserito appieno all’interno della filosofia del brand Hauz 1929, uno spazio industriale in legno e ferro “addomesticato” attraverso i prodotti dell’azienda americana.
Parliamo invece dell’allestimento proposto da WIP per la Design Week presso lo store Hauz 1929: Hospitality Next Step. Da dove nasce quest’idea?
L'idea prevede, attraverso tre tappe, di definire un nuovo layout per l’ospitalità di domani. L’ospitalità tradizionale prevede negli alberghi una permanenza breve di 3-4 giorni, mentre oggi il mercato va verso un’ospitalità con termini di permanenza medio-lunghi di 2-3 settimane. La domanda è, dunque, come la camera da albergo deve essere modificata per accogliere questa nuova esigenza?
La camera d’albergo non deve essere solo più "bella" ma deve offrire nuovi spazi, cambiando gradualmente nella tipologia oltre che nei servizi offerti.
“Next Step” perchè c’è sempre un passo successivo, dopo un primo passo riconducibile all’allestimento che portiamo qui allo store di Hauz 1929, il prossimo passo sarà il SIA di Rimini ad ottobre dove proporremo l’evoluzione della camera, fino ad arrivare allo sviluppo conclusivo che presenteremo alla Design Week 2020.
La Design Week 2019 è dunque l’opportunità per un primo lavoro di analisi, di definizione dello stato dell’arte, dove proporre un primo layout che delinea gli ambienti principali della camera d’albergo e dove sono gli arredi a definire le zone di transizione.
Le aziende che ci hanno aiutato ad identificare i prodotti più idonei per allestire la proposta di “Hospitality Next Step” sono: Agape Design per il bagno, Cesana per la zona doccia - elemento fondamentale perché dialoga con il bagno e con la camera -, Hauz 1929 per i letti, mentre per l'illuminazione abbiamo scelto le caratteristiche lampade di Zenza Home, per le sedute Arteinmotion e Vimar per la parte di controlli e domotica.
Quali i progetti più interessanti in cantiere?
In questo momento stiamo portando avanti a San Donato Milanese un progetto importante: Sport Life City, la realizzazione di uno spazio di circa 300.000 mq, con una arena coperta da 20.000 posti, un albergo, un liceo sul modello dei campus americani, con annessi campi sportivi, un medical center e uno sport business center. Si tratta di un sistema che funziona grazie alla interdisciplinarità di diverse funzioni complementari e che coinvolgono un grande pubblico anche attraverso numerosi eventi.
Poi, un altro progetto che presenteremo a breve si chiama "Social District" e va a collocarsi in quella fascia di mercato, di cui oggi si sente molto parlare, del cosiddetto “senior housing”, ovvero una tipologia di abitare dedicata alle persone anziane. In questo caso diventa di nuovo fondamentale la mixité funzionale, dove agli appartamenti per gli anziani fa da contrappunto un housing sociale per coppie giovani e studenti. L’obiettivo di questa strategia è quello di creare un equilibrio sotto il profilo dell’abitare e dei servizi, ma anche soprattutto nell'interazione tra le persone e le generazioni.