Vesoi, Studio MAAN, Francesca Maione Architetto: Punto, Linea, Superficie - ISPLORA

Trailer Punto, Linea, Superficie



Come si cattura un’onda? Impalpabile. Intensa. Viva.
Energia pura raccolta in un seme, una goccia, un granello di sabbia.
Leggerezza estetica raccontata da un sentiero, una scia, una pennellata.
Materia effimera svelata su un velo, un quadro, un’architettura.
Un tema, una ricerca: una luce.

Un lungometraggio attraverso la complessità della luce e delle sue molteplici forme, nel racconto di un linguaggio espressivo che dà consistenza all’effimero tramite la ricerca di una continua ispirazione: la tensione verso un processo di conoscenza ed evoluzione. 
Il docufilm si presenta come la rielaborazione di un concetto a partire dalla sua essenza: a un secolo dal Less is more di Mies Van Der Rohe, l’evoluzione del minimalismo sfocia nella tendenza del design alla riduzione, verso molteplici soluzioni in grado di interpretare le esigenze del contemporaneo.

Corpi illuminanti, gestualità e scelte compositive di design, gli architetti Andrea Piccolo di Studio MAAN, Francesca Maione e Francesca Coppola dello studio Francesca Maione Architetto danno voce a una progettazione di interni ricca di dettagli e attenzione per il tema dell’illuminazione artificiale. I casi studio analizzati – tra spazi domestici e di hotellerie – raccontano di giochi di luce e di approcci, in esaltazione della terza dimensione: la luce incidentale, infatti, genera contrasti molto netti tra zone chiare e zone scure, determinando la consistenza dei volumi; luce zenitale che illumina stanze, interni od oggetti da sopra creando una luminosità lieve ma allo stesso tempo connotata da atmosfere suggestive; la luce diffusa, favorisce una percezione degli oggetti con la massima chiarezza, in cui ombra e luce tendono a mescolarsi con delicatezza; luce indiretta o retroilluminazione per effetti di controluce e di riflessioni morbide e accoglienti. 

Un punto, una linea, una superficie: una luce. 

Un punto, un segno univoco.
Una luce che enfatizza un momento nello spazio, esaltandone le ombre, evidenziando la presenza di un oggetto, svelando la purezza di una forma. Un elemento puntuale di luce che si scompone e si moltiplica diventa protagonista all’interno del progetto realizzato da studio MAAN, amplificando la percezione di svuotamento e doppia altezza della zona giorno. 
Un incontro che narra il momento stesso in cui il pensiero incontra l’azione, tramutando una visione in un progetto, in un oggetto, interessante quanto più l’autore è capace di spingersi con l’immaginazione al di là degli schemi.
Un punto, l’essenza di una lampadina. Un’idea appesa a un filo, sospesa nell’aria tra luce e ombra.

Una linea, un percorso.
Il segno di un “solco di luce” impresso nello spazio, la traccia dinamica di un punto in continua evoluzione. Un movimento dalla propria prospettiva personale di fatto irripetibile, che racconta il tratto di un profilo metallico, un led che non prescinde da una componente etica e morale.
Una linea, una direzione, finalmente il muro esce dall’anonimato di destinatario passivo. Un gesto che sottolinea ed evidenzia dettagli all’interno degli spazi di hotellerie realizzati dallo studio Francesca Maione Architetto.
La capacità di esplorare nuovi orizzonti proponendo scenari alternativi, nuove lavorazioni, l’espressione della massima qualità e creare più valore possibile con meno materiali, considerando la luce tra le tecnologie che scompariranno nei muri.

Una superficie, uno spazio di azione e sperimentazione.
Elementi bidimensionali che vivono di tagli luminosi e nuove texture, percezioni cromatiche e materiche. Decorazioni e superfici verdi si animano grazie ad attente progettazioni spaziali di interni, tra giochi di luce, retroilluminazioni e riflessioni. Una continua estensione dei propri confini, approdando su nuovi territori tecnologici e geografici. Materiali e processi che mostrano la sperimentazione e la ricerca proiettate in avanti, verso nuove soluzioni materiche e percettive del Bello, di cui viene riconosciuto il valore.

Corpi luminosi raccontati da un uomo del fare, Mario De Rosa, che abbraccia la conoscenza artigianale tra cultura, arte e design (new craft), per dar vita a realizzazioni libere dai vincoli della serialità del ‘900, tra innovazione, stampanti 3D e nuove tecnologie, portando il materiale al limite, per interpretare concetti come versatilità e adattabilità, e pensare e agire con l’obiettivo di trasmettere emozioni, creare oggetti di design che sappiano comunicare al di là del mero aspetto funzionale, generando una relazione con i futuri utenti.

“I nostri occhi sono fatti per vedere le forme sotto la luce; ombre e luci rivelano le forme; i cubi, i coni, le sfere, i cilindri e le piramidi sono le grandi forme originarie che la luce rivela; la loro immagine ci appare netta, tangibile, senza ambiguità”.
Le Corbusier


Obiettivi formativi:

  • La lezione esamina le differenti forme della luce, in relazione con la progettazione di interni in differenti contesti, dallo spazio domestico e privato a quello definito da molteplici livelli di intimità e prossimità di hotel e B&B. Luce puntuale, lineare e di superficie diventano oggetti di studio in funzione di una progettazione attenta e che vede nella cura del dettaglio uno dei principali obiettivi. 
  • A partire dai concetti teorici di luce incidentale, luce zenitale, luce diffusa, luce indiretta e retroilluminazione, si analizzano le scelte effettuate in un caso studio domestico, una villa in provincia di Napoli realizzata da studio MAAN, in cui differenti corpi illuminanti dialogano all’interno dei vari ambienti, definendo spazialità a differenti livelli di intimità.
  • La lezione tocca e analizza le tematiche legate al ruolo determinante della luce all’interno dello spazio pubblico. In termini di funzionalità uno spazio pubblico ben illuminato è più sicuro e questo ne favorisce la fruizione da parte della collettività e la valorizzazione dello spazio stesso. 
  • La lezione approfondisce le fasi realizzative di un corpo illuminante. Dalla realizzazione del concept, passando per la progettazione tecnica delle parti che compongono l’apparecchio, fino alla lavorazione del vetro, alla verniciatura, finitura e al collaudo.

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