Trailer Il Mosaico del fare
Durante l’omonimo evento Il Mosaico del fare. Come ri-pensare gli spazi di apprendimento, svoltosi il 20 maggio 2022 all’interno della Fiera Didacta di Firenze, i sei relatori presenti hanno messo in luce tasselli differenti che hanno l’obiettivo di costruire la scuola di oggi e di domani.
Non è più possibile pensare all’innovazione della scuola senza ripensare agli ambienti di apprendimento. In Italia, si contano 47.705 scuole ospitate in 40.160 sedi, di cui poco più della metà è stata edificata prima del 1975 e poco meno di 1/3 – per l’esattezza 11.330 – ancor prima del 1960. Di fatto, con difficoltà si arriva a 3.000 edifici costruiti dopo gli anni 2000, ormai, comunque, oltre vent’anni fa.
In questo panorama di edifici spesso obsoleti, il dibattito politico e sociologico trova un’ampia riflessione anche nel campo della composizione e della progettazione architettonica, che mostra come la fluidità dei processi di apprendimento – innescati dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) – sempre più spesso si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione.
Il dialogo inizia con l’intervento di Silvia Baldaccini – Professoressa e Dirigente Scolastica dell’Istituto di Istruzione Statale Superiore A.M. Enriques Agnoletti di Sesto Fiorentino (FI) – che racconta l’esperienza vissuta da lei in prima persona, dai docenti e dagli studenti all’interno del Liceo. Come sono cambiate le dinamiche, le lezioni, gli spazi collettivi e come gli studenti si sentano parte di una comunità, vivendo gli spazi anche oltre l’orario scolastico. Mettendo l’accento sulla pratica e i processi che hanno accompagnato la progettazione e la realizzazione del nuovo edificio scolastico.
Pierpaolo Infante – Referente MI USR Toscana Ufficio Terzo Inclusione scolastica e diritto allo studio, Politiche europee e mobilità internazionale, Innovazione digitale – si è concentrato sul significato del termine “inclusione”, ben differente dal termine “accoglienza”. Raccontando come il MI URS Toscana si impegni costantemente al raggiungimento di elevati standard qualitativi per permettere agli studenti di vivere in un ambiente che permetta loro di crescere. Definendo il Liceo Agnoletti come un esempio virtuoso e pilota della Scuola oggi.
Samuele Borri – Dirigente Tecnologo, referente dell’indirizzo di ricerca di INDIRE “Architetture scolastiche” e responsabile di Erasmus+ – ha presentato la ricerca che ha portato alla redazione del documento “Linee guida per il ripensamento e l’adattamento degli ambienti di apprendimento a scuola”, redatto con il contributo dei Ministeri dell’Istruzione facenti parte dell’Interactive Classroom Working Group di European Schoolnet. Il documento approfondisce l’analisi del rapporto tra spazi scolastici – che devono presentare un adeguato livello di funzionalità, comfort e benessere per realizzare le molteplici attività della scuola – e tempi dell’apprendimento – che devono rispondere alle attuali esigenze formative. Raccontando, infine, il Manifesto degli Spazi Educativi 1+4 – Per la scuola del Terzo Millennio che ha affiancato la progettazione del Liceo Agnoletti.
Giovanni Fumagalli – Architetto e Art director di Gonzagarredi Montessori – e Daniele Rangone – Architetto e Fondatore di Settanta7 – portano l’attenzione dalla teoria alla pratica. Raccontando come attraverso il proprio lavoro l’architetto può costruire spazi che sia funzionali, vivibili ma allo stesso tempo rimodulabili, e che nell’eventualità possano cambiare la propria destinazione d’uso. In questo modo non si andranno più a costruire edifici obsoleti o “già vecchi”, ma edifici che possano vivere nel presente e nel futuro.
Beate Weyland – Docente della Scuola di Scienze della Formazione di Bressanone e parte del direttivo della rete interistituzionale altoatesina “Spazio e apprendimento” – ha offerto un approfondimento teorico e progettuale con una particolare attenzione rivolta all’Outdoor Learning. Approcciando al tema della sostenibilità all’interno degli spazi di apprendimento, in una progettazione “biofilica” delle realtà scolastiche, tra comfort e insegnamento collettivo in relazione alla natura. Portando il verde all’interno delle aule scolastiche e andando a definire una spazio che sia domestico e non asettico.
Sono 7 i verbi che chiudono il dialogo e che costruiscono il “Mosaico del fare”: narrare, osservare, collaborare, studiare, ricordare, scardinare, ascoltare. Termini che costruiscono un percorso formativo dalla teoria alla pratica, che mostra le possibili soluzioni progettuali per un panorama architettonico scolastico destinato alla ricerca di continue migliorie, in relazione con la crescente domanda di più elevati standard di comfort rispetto alla vita scolastica all’interno degli edifici. Lo spazio diventa, così, oggetto specifico di analisi di studio e formazione costante, visto come un sistema ecologico. Un contesto in cui non solo gli insegnanti e i materiali didattici hanno un ruolo di apprendimento, bensì anche lo spazio in cui gli studenti si muovono che genera relazioni sociali e pratiche in cui gli individui sono collocati in un contesto ambientale che presenta vari livelli di complessità e possibilità di molteplici risposte progettuali e compositive.
Obiettivi formativi:
- La valorizzazione dello spazio come elemento fondamentale dell’innovazione e dell’apprendimento, assieme alle nuove tecnologie e la didattica, seguendo le “Linee guida per il ripensamento e l’adattamento degli ambienti di apprendimento a scuola” redatte con il contributo dei Ministeri dell’Istruzione facenti parte dell’Interactive Classroom Working Group di European Schoolnet;
- La divulgazione delle ricerche effettuate da INDIRE nell’ambito progettuale, come il Manifesto degli Spazi Educativi 1+4, per una configurazione sempre più efficace delle aule e degli spazi comuni e collettivi all’interno degli edifici scolastici;
- La ricerca effettuata in relazione con la progettazione architettonica degli interni scolastici, in relazione con arredi multifunzionali, materiali sostenibili ed altamente performanti dal punto di vista di resistenza e tecnologia;
- Il tema dell’Outdoor Education e Learning, in relazione con le tematiche progettuali legate alla sostenibilità e alla flessibilità della dimensione minima dell’insegnamento, per aule che includano la progettazione “biofilica” aprendosi alla natura;
- Il progetto dell’Istituto di Istruzione Statale Superiore A.M. Enriques Agnoletti di Sesto Fiorentino, inteso come best practice di progettazione, dal concept alla sua realizzazione, grazie all’attenzione volta alla continua evoluzione degli spazi scolastici e alle necessità degli studenti e della cittadinanza. Un progetto di esempio per molte realtà, in grado di elevate performance tecnologiche e di comfort spaziale.