L'esperienza dello spazio pubblico
“Tentando una breve ricognizione storica a volo d’uccello, si può sostenere che l’architettura a zero cubatura (azc) nasce, come approccio sistemico, nel XIX secolo, nell’epoca paradossale e magnifica delle enormi trasformazioni territoriali permanenti da un lato e, au contraire, dell’effimero trasformato, attraverso lo spettacolo offerto dalle grandi esposizioni universali, in fenomeno di fruizione di massa dall’altro”.
Così Aldo Aymonino apre al tema dell’architettura a zero cubatura nella pubblicazione “Spazi pubblici contemporanei, Architettura a volume zero”, per volgere lo sguardo al tema degli spazi aperti e collettivi per raccontare “come, imparando da Le Corbusier, la visione dall’alto rimescoli le carte della percezione e del progetto”.
I moderni insediamenti si palesano oggi come fitti intrecci di edifici: una trama variegata in cui prendono forma vuoti urbani e spazi di respiro nella densa rete cittadina, che diventano luoghi del vivere quotidiano. Non solo ritagli o residui spaziali, ma palcoscenici dello sviluppo sociale e culturale che nel tempo hanno conquistato un ruolo cruciale nel definire i rapporti che legano territorio e comunità. Da queste preziose relazioni si delineano le dinamiche dello spazio pubblico contemporaneo, in una continua e attenta analisi volta a comprenderne le evoluzioni e a costruire una nuova lettura in grado di accogliere i bisogni della collettività.
Un racconto di necessità e desideri, di teoria e confronto pratico e partecipativo, quello a cui lo studio Mario Bonicelli Architetto and Partners dà voce tramite la narrazione di svariate realizzazioni proprio nel campo dello spazio pubblico e collettivo. Piazze, strade e centri storici diventano luoghi di incontro e interazione con le cittadinanze, in cui gli interventi progettuali non si limitano a cambiare il volto dello spazio bensì diventano uno strumento di proposta di una nuova modalità di abitare i luoghi pubblici.
L’idea di “pedone al centro” rivoluziona la concezione attuale in cui l’infrastruttura stradale destinata ai veicoli definisce lo spazio pubblico, proponendo una visione in cui la misura di riferimento torna ad essere l’individuo. Un ritorno a quella interpretazione tipica dell’epoca classica e rinascimentale, dove l’uomo è inserito in una dimensione per lui definita: quella della piazza.
Uno spazio che si illumina, di luce e di vita.
Il dinamismo diventa un elemento che contraddistingue la dimensione urbana, nella quale si scopre la vivacità del luogo e si ritrova la distensione di un tempo rallentato, in cui la frenesia urbana si placa a favore della leggerezza e della qualità del vivere. Ne sono esempi progettuali Riqualificazione Di Piazza XXV Aprile di Gorla Minore, la Riqualifica Piazza I Maggio e del sistema urbano di Bagnatica e la Riqualificazione del centro storico di Cologno al Serio.
Qualità dello spazio come obiettivo di una interpretazione progettuale volta alla comunità, attraverso la ricerca di un tempo dilatato, scandito dai ritmi della natura. Prende forme l’immagine di uno spazio urbano che non si limita a tracciare un percorso, ma che favorisce la permanenza, diventando occasione per riconnettersi con una dimensione atemporale in cui è protagonista il tema del verde.
Una visione, quella di Mario Bonicelli Architetto and Partners, che invita i progettisti a nuove interpretazioni dello spazio pubblico. In una società sempre più incentrata sul singolo individuo, è da ricercare una nuova spinta verso la coesione e il rafforzamento della comunità, definendo spazi urbani in grado di accogliere la collettività e farla sentire parte di una visione sociale inclusiva e a misura d’uomo.
Obiettivi formativi:
- La lezione volge uno sguardo attento all’esplorazione del tema dello spazio pubblico, in relazione con le dinamiche di utilizzo finale e di fruibilità, di flussi e percorrenze, in un’analisi accurata del dinamismo collettivo dei luoghi intesi come palcoscenici della comunità.
- L’approfondimento di differenti e molteplici casi studio favorisce l’esplorazione del tema fondamentale dell’interazione tra spazio pubblico e collettività, nell’ottica di generare – a livello progettuale – degli spazi che possano riportare una presenza attiva degli abitanti in essi, come valore aggiunto per le municipalità.
- La lezione accoglie al suo interno un importante approfondimento sul tema del paesaggio, da intendersi come somma tra natura e intervento culturale antropico e non come inserimento di elementi verdi e naturali all’interno dello spazio urbano.
- Si accresce l’attenzione, inoltre, sul tema del parco urbano riletto in chiave contemporanea come elemento fondamentale per il benessere delle municipalità non solo di grandi ma anche di medio-piccole dimensioni, perché inteso come bene per la comunità e la collettività, in tutela di un patrimonio storico (quello tipico delle ville italiane) da accompagnare ad una rilettura ed un uso contemporaneo.
Partners Tecnici:
Bagnatica Piazza I Maggio: Studio GPT (capogruppo) – progettazione, Per. Ind. Diego Ardizzone – impianti elettrici e di illuminazione pubblica
Bagnatica Via Papa Giovanni: Arch. Katuscia Ratto e Dott. Agr. Lucia Nusiner per le opere del verde, Per. Ind. Diego Ardizzone per gli impianti elettrici e di illuminazione pubblica
Cologno al Serio: Per. Ind. Diego Ardizzone – impianti elettrici e di illuminazione pubblica
Creberg: Studio GPT (capogruppo) – progettazione, Arch. Katuscia Ratto (co-progettista)
Gorla Minore: Arch. Paolo Belloni studio PBEB con Arch. Stefano Rolla – progettazione architettonica, Studio GPT – opere del verde, Per. Ind. Diego Ardizzone – impianti elettrici e di illuminazione
Lovere: Arch. Edoardo Milesi – progettazione architettonica, Arch. Bernardo Percassi – progettazione architettonica, Per. Ind. Diego Ardizzone – impianti elettrici e di illuminazione