Dal restauro all'architettura pop - ISPLORA

Trailer Dal restauro all'architettura pop



Restauro o Architettura Pop? 

Una domanda che mette a confronto due mondi diametralmente opposti: quello della conservazione e quello dell’estro creativo. Due le conversazioni, due gli interlocutori nelle conversazioni di Isplora Play: in un primo episodio la realtà di IBIX affiancata dalla voce di ASSORESTAURO, in un secondo episodio l’Architetto Andrea Langhi

Per la realtà di IBIX e ASSORESTAURO la tutela degli edifici esistenti si mescola con la tecnica e l’esperienza sul campo. Ne è un interessante caso studio la Chiesa di San Biagio di Comiso – nella regione meridionale della Sicilia – che viene restituita alla cittadinanza a seguito di un restauro conservativo con metodo di microaeroabrasione selettiva, capace di riportare all’antico splendore le superfici della ricca facciata, valorizzandone i magnifici decori.

Tecnologie, metodi e approcci diventano, così, fondamentali per tutelare e apportare differenti lavorazioni di svariate superfici: dagli edifici storici di alto pregio architettonico la sfida si estende in direzione del restauro del moderno, considerando un mondo di materiali da tutelare tra cui i metalli, il CLS, piastrelle, mattonelle e la stessa vetroresina. Una sfida che guarda alla contemporaneità ed al futuro dei materiali, alla sostenibilità ed alla durevolezza degli interventi architettonici, valorizzando la tecnica della spruzzatura a fiamma di polimeri termoplastici, per una protezione anticorrosiva e antiosmotica a lungo termine.

Per Andrea Langhi, fondatore di Andrea Langhi Design, l’intervento di interni diventa occasione di marketing e comunicazione. Sono a sua firma svariati ristoranti, pub, lounge bar, café e club in tutto il mondo: luoghi che diventano espressione di idee, necessità e messaggi sempre differenti. Ne è un esempio il The Fisher di Milano che, con i suoi cinque piani differenti uno dall’altro contiene, tra gli altri spazi, un giardino d'inverno dall'atmosfera fiabesca, quattro american bar, sale private e cantine che mescolano memorie costruttive a scenografiche performance.  

Una progettazione di dettaglio, in cui le scelte cromatiche e illuminotecniche diventano protagoniste della narrazione compositiva e spaziale, rispondendo a molteplici domande: quale sarà la percezione dell’utente finale? Come alimentare la curiosità ed il piacere di godere – per un tempo limitato – di uno spazio? Quale sapore spaziale rimarrà nella mente degli utenti? 

Ad alimentare la riflessione, l’architetto porta altri casi di interesse, tra cui l’iconico Autogrill di Lainate: un edificio iconico, che dalla sua costruzione nel 1958 ha rappresentato un landmark in grado di entrare nella memoria delle migliaia di persone che sono transitate per quel tratto di autostrada. Il secondo edificio costruito dopo quello di Novara dall’imprenditore Pavesi e dall’architetto Bianchetti da pochi anni rappresentava una nuova tipologia architettonica: quella della stazione di servizio autostradale. 

Una nuova tipologia che coraggiosamente, negli anni ’60, si era voluta identificare con un linguaggio architettonico nuovo che ancora oggi – a seguito dell’intervento – è capace di mostrarsi come un ponte tra passato e futuro.

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