Trailer Forme a misura d’uomo
Le piazze d’Italia disegnate da Giorgio de Chirico rappresentano luoghi metafisici in cui il tempo è sospeso e lo spazio viene dilatato e segnato da lunghe ombre, inquadrato in una cornice fotografica fissa che narra di una dimensione unitaria in cui passato e futuro di fondono in orizzonti paralleli. Spazi archetipi trascendenti che diventano quinte teatrali dove mettere in scena, in un insieme dissonante, costruzioni architettoniche e geometriche.
"La struttura architettonica ad archi è la metafora dell'eterno presente, in quanto elemento che riunisce in sé concretezza e astrazione, pieno e vuoto, interscambio di interno ed esterno, proiezione di luce e ombra". (Baldacci 1997, p. 96)
Seguendo le parole di Giorgio De Chirico, la ricerca associata alle forme pure si tramuta in un approccio progettuale che vede nell’arco, nella sfera e nel cubo degli elementi generatori di spazialità interne, declinate in differenti realtà dimensionali e funzionali, che però mantiene una profonda attenzione alla dimensione umana. L’accostamento di forme geometriche atemporali e l’accortezza della progettazione a misura d’uomo vede come risultato una composizione architettonica in grado di ospitare svariate declinazioni funzionali e dimensionali.
Uno spazio domestico, da un lato, ed uno spazio commerciale, dall’altro, diventano manifesto di questo approccio, che porta la firma dello studio pratese di Bettazzi + Percoco architetti.
Branà 1915 – progetto premiato Archello's Best Projects of 2020 – cerca di aprirsi alla città diventando esso stesso piazza metafisica, un interno che diventa ideale prosecuzione dello spazio urbano, componendosi di ripetute quinte ad archi a tutto sesto che vanno a definire e delimitare la spazialità che si confonde con il tessuto pubblico urbano oltre le vetrine. La struttura ad arco diventa elemento fondante dell’intervento; i manufatti monolitici centrali come vestigia di un’architettura perduta, definiscono lo spazio centrale che si sviluppa attorno al cubo in dialogo con la sfera luminosa soprastante.
Spazialità composte di forme a misura d’uomo, volumi puri e superfici impalpabili, si mostrano anche nel progetto Puglia e Sicilia si incontrano a Firenze, in cui la purezza delle forme fa da sfondo e quinta scenica per la zona giorno, in un susseguirsi di archi e nicchie dai colori caldi e accoglienti. Un abitare contemporaneo in grado di rimodellare unità abitative di metà Novecento e di ridar voce e forma alle coloniche tipiche della tradizione costruttiva toscana. Texture materiche emergono dalle superfici e affiorano in tessiture murarie composite, per nuove pelli architettoniche in dialogo con l’esistente. A fare da sfondo a travi a vista, pietre, mattoni e luminosi innesti contemporanei, il tessuto urbano nella sua complessità e le colline pratesi circostanti.
La qualità architettonica della progettazione, la sua relazione con lo spazio, la sua composizione e disposizione all’interno del tessuto urbano divengono temi generatori di un’armonia del paesaggio, contribuendo all'equilibrio tra essere umano e architettura, tra scala territoriale e intimità domestica, nei progetti di Ristrutturazione del complesso edilizio di San Pio X e del concorso delle Piazze fanno Centro, di Viterbo.
Un continuo salto di scala dal progetto all’oggetto, per uno sguardo al futuro illuminato di creatività e nuove sfide. Nuovi ambienti dedicati alla collettività e al tema dell’accoglienza, in cui forme e significati, materiali e volumi, si traducono in una cura alla scala dell’umano, ai suoi gesti e alle sue profonde necessità.
Obiettivi formativi
- La lezione porta alla luce un approccio progettuale che pone le sue radici nell’utilizzo di forme pure, intese come elementi generatori di un concetto spaziale che richiama le spazialità geometriche e atemporali dechirichiane, per la realizzazione di unità compositive minime, dalla destinazione domestica e commerciale.
- Il tema della progettazione di interni – commerciali, collettivi e domestici – si analizza da differenti punti di vista: ricerche spaziali e soluzioni tecnologiche vengono approfondite alla ricerca di risposte in grado di tradursi in interventi che si innestano in unità abitative di metà Novecento e architetture storiche tipiche della tradizione costruttiva toscana.
- La lezione volge l’attenzione all’architettura sacra, nel progetto di riuso di uno spazio ecclesiastico nella sua interezza, composto di un edificio esistente e di un’annessa area collettiva, approfondendo tematiche compositive di rapporti tra forme e significati simbolici, materiali e volumi, in una proposta che esalta il tema dell’accoglienza.
- La progettazione di un sistema urbano – di spazi pubblici e di connessione – diventa protagonista di un approfondimento urbanistica, in cui la dimensione umana si fonde con la scelta di forme e materiali specifici in grado di determinare ambienti e destinazioni d’uso in un sistema per la collettività, inserito e radicato nel tessuto urbano esistente.
- La lezione mostra un approccio progettuale declinato a tutte le scale – dall’urbanistica al dettaglio disegnato ad hoc – che mette al centro l’abitare contemporaneo e l’elemento-oggetto nel richiamo di forme pure e linee essenziali, materiali innovativi e della tradizione.