Architetture sensibili - ISPLORA

Trailer Architetture sensibili



Può l’architettura essere considerata una disciplina gentile? 

Questa è una delle domande che Fiamma Colette Invernizzi, Editor-in-Chief di Isplora, porge ai due interlocutori nelle conversazioni di Isplora Play: in un primo episodio il dibattito si apre con l’Architetto Camilla De Camilli, in un secondo con lo studio molisano Sollazzo Architetti.

Una commistione di saperi, di ascolto e sensibilità è ciò che l’Architetto De Camilli inserisce nel progetto della Casa del Custode: un edificio immerso nel verde e adagiato al terreno in grande sinergia con la natura circostante, che inizialmente doveva ospitare la residenza di un custode, e che durante l’iter progettuale cambia destinazione, ma non forma, aprendosi ad una possibilità di usi più vasta senza intaccarne l’essenza.

Architettura che nasce dal contesto, dalla luce naturale tra le fronde, dal materiale caldo del legno e da un archetipo, quello del padiglione. Progetto che trova la sua origine dal luogo, inteso come tutto, come paesaggio fisico e culturale, climatico e immaginario, lavorando con la topografia e nascendo da due linee: la prima è quella di copertura, che si contrappone a quella del terreno naturale, in modo che lo spazio abitato sia generato da questa distanza, tra orizzonte e profilo della collina; la seconda è quella del sentiero tra gli alberi che porta alla costruzione.

La struttura lignea, infatti, si adagia a cavallo della nuova traccia e il corridoio di distribuzione ai locali, posti a quote diverse, non è altro che la continuazione del percorso esterno, del pendio e del parco. Un’architettura sensibile, che si traduce in un intervento cucito alla morfologia del luogo, in cui gli esili montanti sembrano spuntare dal terreno come i tronchi degli alberi e dall’interno la vista si apre attraverso questa trama sovrapponendosi a quella della vegetazione circostante.

Per Studio Sollazzo Architetti, invece, la sensibilità si traduce in una lettura attenta di antichi sentieri, della morfologia alla scala ampia del paesaggio e della memoria. Cruciale nella riflessione su questi territori è il concetto del cammino, nella natura e nella storia, da interpretare come tessuto connettivo, volano per le strategie d’investimento su processi di valorizzazione dell’enorme patrimonio sentieristico-ambientale.

Premiato da IN/Arch nel 2023, il progetto Nuovi percorsi su Antichi sentieri ha lo scopo di valorizzare il territorio del Matese e di connettere i quattordici comuni dell’area individuata dalla Strategia attraverso una rete di sentieri, recuperando la viabilità pedonale storica e facendo risaltare alcune importanti emergenze storico-architettoniche e ambientali. 

Un ascolto ad un territorio in profondo cambiamento, che vuole dar voce ad una mobilità dolce, potenziando una rete di turismo, attenzione, ascolto, informazione e progettazione fondamentale per il sostentamento di realtà locali, implementando le attività outdoor e la conoscenza del patrimonio e delle risorse naturali presenti

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