Trailer Architettura e fragilità
*NON VALEVOLE DI CREDITI FORMATIVI CNAPPC*
Architettura e fragilità, dove il progetto diventa strumento di dialogo e di riattivazione del territorio, risposta alla crisi e ai cambiamenti dell’ambiente, della società e dell’economia. Lo studio LDA.iMdA a tracciare una proposta innovativa di “architettura per contesti fragili”.
LDA.iMdA, lo studio di architettura fondato da Paolo Posarelli, muove da un’idea di laboratorio radicato nel territorio di provenienza. Ad emergere sono così due elementi fondamentali: il concetto di collettività nel lavoro dello studio e quello di luogo di origine, San Miniato e il contesto paesaggistico della Toscana.
Da un lato l’idea del gruppo di lavoro permea le diverse fasi del lavoro progettuale, lungi dall’essere un atto “solitario”, attraverso i concorsi, il cantiere e il rapporto con la committenza.
Dall’altro la necessità di ascoltare le diverse richieste, da quelle del cliente a quelle sottese del territorio e del contesto.
Al centro della ricerca dello studio LDA.iMdA si ritrova il tema sempre più urgente del cambiamento climatico, una sfida e una necessità a cui rispondere per mezzo di un’architettura che diventa elemento “rigeneratore” e in grado di dare risposte ad un tema globale. Reazioni alla fragilità dei contesti, partendo dai progetti e da un modo di fare al tempo stesso sperimentale e domestico, nel senso dalla rimessa a valore dell’abitare nelle sue diverse forme e nella riattivazione del “campo delle relazioni”.
Partire dal contesto, dal suo ascolto, architetture che non si mimetizzano con questo ma lo interpretano e intervengono sull’esistente, affrontando e colmando il vuoto di relazioni, portando nuovi valori come quello del “benessere” e di cura del territorio.
In questa prospettiva la lezione mette in mostra un’architettura che lavora sulla fragilità dei contesti: luoghi fisici, relazioni sociali e sistemi produttivi.
A cavallo tra discipline e lungo tempi diversi, costruendo nuove connessioni e strategie per fronteggiare la crisi, l’ArchiTALKS mette in luce i progetti dello studio LDA.iMdA: dalle “storie di case” di Casa Turini o della Casa nell’orto, passando per gli esperimenti di rigenerazione dell’ambiente fisico - come nel Biolago geotermico di Sasso Pisano - e sociale, lavorando sull’aggregazione di una comunità residenziale in Casa Verde. Indagini che si fondano ad uno sperimentalismo anche formale e materico, come nei progetti VoipVoice e Artwood, possibili modi di ripensare gli edifici nelle aree industriali in crisi.
Strategie che usano forme archetipiche o che giocano sulle scale dei diversi elementi compositivi, architetture “leggere” che si costruiscono alla scala medio/piccola rapportandosi con la contemporaneità e con la diversità del contesto.
Dialoghi e ascolti che trovano spessore in un continuo richiamo alla valenza emotiva dello spazio, della sua capacità di stupire e unire, lavorando sulla percezione: luci, materiali e colore. Unendo persone e rigenerando territori.
Obiettivi formativi
- Approfondire le questioni legate al rapporto tra architettura e fragilità, inteso come il lavoro su contesti di crisi ambientale, economica e sociale
- Evidenziare possibili risposte al cambiamento climatico, strategie che mettono al centro il progetto di architettura come elemento di ricucitura e rigenerazione, strumento per ridare valore a territori fragili, di frangia, caratterizzati da un lato dalla dispersione insediativa o dalla crisi economica, o da problemi legati al dissesto idrogeologico
- Conoscere i progetti dello studio LDA.iMdA, studiandone gli elementi compositivi e la loro collocazione nel contesto, valutandone gli aspetti tecnologici e costruttivi
- Evidenziare i temi propri della professione, il ruolo dell’architetto nell’ascolto delle diverse istanze, il rapporto con la committenza e il lavoro in team nelle diverse fasi del progetto