Frigerio Design Group: Slow Architecture - ISPLORA

Trailer Slow Architecture



NON VALEVOLE DI CREDITI FORMATIVI CNAPPC

Slow architecture come obiettivo, come traiettoria progettuale e come intelaiatura di un’architettura progressiva, che vive nel tempo e che trae dal contesto le risorse per la sua definizione.  

L’ArchiTALKS dello studio genovese Frigerio Design Group muove da questo concetto, un approccio che si “prende il tempo” per riflettere, indagare e conoscere, al fine di giungere ad un progetto consapevole che mira alla qualità totale dell’architettura.  

Un gruppo, quello fondato dall’architetto Enrico Frigerio a Genova, che si fonda su competenze diverse, un team di lavoro che dialoga con altre discipline e con il contesto circostante, la natura e il paesaggio, la cultura e tecnologia, al fine di mettere in luce la diversità e la complessità attraverso il progetto di architettura. 

Uno studio che nella pratica professionale parte dall’ascolto, sia del luogo che delle diverse istanze presenti, per esplorare la complessità. Muovendosi attraverso un metodo che guarda ai molteplici punti di vista del progetto, adoperando strumenti sempre differenti. 
L’idea è quella di un’architettura nel tempo, che “inizia quando il cantiere è finito”, un ciclo che si fonda sul concetto di “processo circolare” e di “progetto progressivo”.  

Un’architettura non cristallizzata ma adattabile e flessibile alle diverse esigenze e richieste, che guarda al recupero, ai cicli dei materiali e alla loro provenienza, al futuro del progetto dopo sua conclusione, al suo mantenimento e alla manutenzione
I progetti dello studio Frigerio Design Group diventano così strumento di lettura e misura di un approccio programmatico, che mette al centro sempre 3 elementi, le “3 C”: committente, contesto e cantiere

Architetture attente al contesto e agli apporti naturali, all’uso consapevole dei materiali e delle soluzioni tecnologiche, sia che si tratti di spazi per il lavoro che della produzione: dalle Tessiture di Nosate agli HQ di Zamasport, i molti lavori per Crédit Agricole e la fabbrica per Sambonet, le centrali elettriche a Capri e a Sparanise, fino ai moduli d’arredo per lo smart working. 

 Un procedere complesso, quello messo in mostra dall’ArchiTALKS, che evidenzia sia le soluzioni compositive che quelle tecnologiche, le sfide e le difficoltà, l’attenzione agli aspetti del luogo e dell’ambiente in cui il progetto si colloca. 

Una proposta basata sul “refitting”, un termine preso dal linguaggio navale, che indica un lavoro di recupero dell’esistente: programmando e pianificando, usando la tecnologia come strumento, ripartendo le risorse e puntando ad un equilibrio tra uomo e natura

OBIETTIVI FORMATIVI

  • Si conoscerà e si approfondirà il tema centrale del lavoro dello studio genovese fondato da Enrico Frigerio: la “slow architecture”, un concetto filosofico e un modus operandi basato sul tempo del progetto di architettura; 

  • Si potranno scoprire gli strumenti e le questioni della pratica professionale e della ricerca dello studio Frigerio Design Group: il processo circolare, il progetto progressivo e le “3 C” (committente, contesto, cantiere). Il tutto muovendosi attraverso i casi studio dei progetti che diventano il contrappunto “pratico” per misurare la teoria; 

  • Si scopriranno e si analizzeranno i progetti dello studio per mezzo di una serie di “sezioni tipologiche”: gli spazi del lavoro e gli spazi della produzione. Ad emergere saranno gli aspetti tecnici e compositivi, le scelte e le sfide poste dai singoli lavori, all’interno di un quadro conoscitivo ed interpretativo; 

  • Si metteranno in luce i temi fondamentali dello studio Frigerio Design Group, dalle questioni legate all’innovazione sino a quelle del paesaggio, al fine di tracciare una possibile prospettiva di lavoro ampia e strategica basata sull’idea di “refitting” che individui gli elementi imprescindibili per il futuro della pratica professionale. 


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