Trailer Open Source Architecture
Nella lezione che vede protagonista l’architetto Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab e fondatore dello studio Carlo Ratti Associati, emerge una precisa idea di architettura che si muove dalla “volontà di partire dal presente per cercare di cambiarlo”, un modo di intendere il progetto – di derivazione anglosassone – che intende il progetto come uno strumento per modificare, rendere migliore il futuro.
Attraversando la biografia dell’architetto Ratti si può tracciare l’itinerario che ha portato alla costruzione di questa idea, esperienze diverse, a cavallo fra le discipline: dagli studi di ingegneria presso il Politecnico di Torino e all’École des Ponts et Chaussées a Parigi, a quelli in architettura e in informatica prima a Cambridge e poi al MIT di Boston.
Un percorso di formazione basato sul confronto continuo con il mondo e con le sue richieste, progetto come “modo di vivere”, dove convergono diverse discipline e dove assumono rilevanza gli incontri con importanti figure del sapere e della ricerca: dall’ingegnere Michel Virlogeux, grande progettista di ponti e strutture “estreme”, ai docenti del MIT come l’informatico Nicholas Negroponte e Neil Gershenfeld, fondatore del Fab lab. A prendere forma è l’idea dell’unità del sapere, del “college” come struttura fondamentale per connettere conoscenze e diversi apporti disciplinari attraverso il concetto della “rete”.
La lezione mette, poi, in luce gli obiettivi dell’architettura che “non può prescindere dalla conoscenza dell’ambiente”, ovvero progettare partendo da quello che c’è, dai dati che diventano strumento per avanzare ipotesi e fare proposte nel confronto continuo con le persone, i cittadini.
Un modus operandi che si concretizza nei progetti dello studio Carlo Ratti Associati (CRA), in quelli del Senseable City Laboratory e nelle startup avviate a partire da ricerche e sperimentazioni.
Partendo dal lavoro sui big data, portato avanti dal laboratorio al MIT, la lezione mette in luce le proposte di una nuova mobilità. È il caso di “HubCab” dove – partendo dai dati sui taxi di New York – vengono immaginate modalità di condivisione efficienti dei taxi che porterebbero alla riduzione del traffico, piuttosto che il sistema “Roboat” per la città di Amsterdam dove dei battelli autonomi permetteranno lo spostamento delle persone, creando nuove conformazioni flessibili e dinamiche. Non sarà solo il nostro modo di muoverci a cambiare, ma ci sarà anche la possibilità di conoscere al meglio il microbioma umano e delle città, in questa direzione va il progetto “Underworlds” che, partendo dallo studio di virus e batteri, intende fornirci informazioni sulla salute urbana. Dati e sensori che sono alla base del progetto Trash Track che studia gli itinerari dei rifiuti, fornendo non solo informazioni che potrebbero essere utili a migliorare la filiera di raccolta e smaltimento ma che diventano agenti di cambiamento per le persone, per il loro modo di agire.
Lavoro sui dati e sperimentazione che permea l’intensa attività dello studio CRA, come nei progetti per i grandi eventi dell’EXPO da Zaragoza (2008) a Dubai (2020) passando per Milano (2015). Padiglioni che diventano occasione per lo “speculative design”, per pensare e costruire mondi diversi in breve tempo, dalle pareti dinamiche d’acqua del Digital Water Pavilion di Zaragoza al supermercato del futuro di Milano (Future Food District) dove la tecnologia serve ad interagire con persone e a dare informazioni sui prodotti, fino al progetto “circolare” per il padiglione italiano a Dubai sviluppato con Italo Rota. Progetti sulla “pelle” dell’edificio che diventa “responsive” come nel caso della Fondazione Agnelli a Torino.
Storie di collaborazione e invenzioni che hanno portato Carlo Ratti a sviluppare startup che propongono plotter verticali (SCRIBIT) o sistemi di robotica da applicare alla mobilità ciclabile nelle città nel mondo (Superpedestrian).
Se la “rete” sta cambiando il mondo in cui noi viviamo anche l’architettura dovrà cambiare, aprendosi al dibattito e alle altre discipline, intersecando e ibridando temi, dando valore alla natura e riportandola all’interno dell’edificio, aprendosi a sistemi inclusivi e a processi collaborativi.
Obiettivi formativi
- Conoscere la nuova idea di progetto proposta da Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab e fondatore dello studio Carlo Ratti Associati, attraversando le tappe più importanti della formazione e le figure di riferimento
- Scoprire e analizzare i temi della ricerca e della sperimentazione, gli obiettivi e le ricadute sul futuro della città e dei suoi abitanti
- Approfondire i progetti dello studio Carlo Ratti Associati tra le innovazioni proposte e nuove forme di interazione fra le persone e lo spazio
- Evidenziare i temi attuali e futuri della progettazione, il ruolo dell’architettura e dell’architetto in una concezione aperta e condivisa