Trailer Attraverso il progetto
Non valevole di crediti formativi CNAPPC
Radicale. I ricordi e la pratica di un’architettura visionaria e della sua ideazione nel contesto romano, tra immaginazione e movimento. I riferimenti nel boom economico degli anni ’60, i movimenti giovanili e la ricerca per un nuovo costume, “nuovi spazi” per un “nuovo tempo”. Un’architettura del momento, che ha saputo anticipare, interpretare ed innovare attraverso il “treno della storia”.
Brutale. I segni di un’architettura del cemento, l’interpretazione romana dell’esperienza brutalista in Europa, un nuovo modo di pensare agli spazi della residenza e del lavoro, tra ricerca e sperimentazione materica. Un’architettura che si ispira ai grandi riferimenti del ‘900, tra innovazione e cambiamento.
Così inizia il racconto dello studio romano 3C+t, Capolei Cavalli Architetti Associati, attraverso la voce dell’architetto Giancarlo Capolei, socio fondatore, professore di Urbanistica presso La Sapienza di Roma fino al 2005, per poi attraversare il percorso dello studio, una transizione tra due generazioni che ha permesso il passaggio del testimone dagli anni ’90 ad oggi.
Poi, le voci degli architetti Fabrizio e Pierfrancesco Capolei guidano l’ArchiTALKS nel “passaggio di secolo”, raccontando il cambiamento dell’architettura e della società contemporanea, le nuove esigenze, i bisogni ed il nuovo approccio progettuale verso il futuro. Tra versatilità e cura sartoriale, la visione dello studio si inserisce sapientemente in diversi contesti, a partire dal suo baricentro romano fino alla spinta consapevole all’interno di un panorama sempre più internazionale.
Il progetto della grande scala si confronta con i temi propri e tradizionali della pratica dello studio. Accanto alla progettazione di spazi residenziali, commerciali o di retail, iniziano a stratificarsi una serie di interventi che spingono 3C+t nell’esplorazione del progetto dell’acqua.
Porti, marine e waterfront sono alcuni esempi di questo nuovo mondo, dove l’attenzione al processo progettuale passa dal micro al macro seppur mantenendo la stessa tipologia di approccio, tra versatilità e attenzione sartoriale.
Un’architettura rivolta al luogo, capace di interpretarlo e di alterarlo nel rispetto della propria natura intrinseca, dove la potenza del mare e dell’acqua diviene forza motrice del progetto. Come per le terme di Tivoli, dove la presenza dell’acqua diviene elemento per modellare l’architettura secondo il principio del benessere e la cura dell’uomo.
Un’architettura attenta alla memoria e volta alla rigenerazione ed al recupero nei confronti di una città millenaria: Roma e la sua storia, Roma e i suoi cambiamenti. Una città consolidata che si presenta, lungo gli strati del suo territorio, come luogo di memorie e nuovi racconti, tra politiche e strategie, visioni e attuazioni alle diverse scale.
Ne sono esempi i numerosi progetti di residenza sociale al di fuori della città consolidata, spazi della trasformazione della città e del modo di abitare. Ancora, ne è esempio il progetto residenziale delle Stamperie 152, l’ex sede del Messaggero nel quartiere Monti - area di insule romane all’interno delle mura aureliane - trasformato in spazi per l’abitare, in una complessa ed articolata tensione tra antico e nuovo: la facciata mantenuta su via Urbana e una corte interna su cui si affacciano appartamenti di diversi tagli abitativi.
Così si attraversa il tema del restauro e della rigenerazione urbana, della piccola e della grande scala, dove brani di città vengono riletti e riscritti attraverso un linguaggio che interpreta nuovi usi e nuove funzioni di un territorio in trasformazione, tra memoria e futuro.
Obiettivi formativi
- Comprendere le transizioni tra diversi periodi fondamentali della storia dell’architettura, dell’arte e del design nel contesto romano – tra movimento radical, brutalismo e contemporaneità -, scoprendone le questioni e gli obiettivi;
- Approfondire le questioni di rigenerazione e recupero urbano, la trasformazione di differenti brani della città di Roma, tra periferia e città consolidata, attraverso differenti casi studio, dal commerciale al direzionale, dal residenziale privato fino all’abitare sociale;
- Identificare l’approccio progettuale alla grande scala per il disegno e la costruzione di grandi porti, marine e waterfront. Le esigenze, le difficoltà e gli obiettivi. Gli strumenti della pianificazione e della progettazione, i principi del luogo e l’attenzione al territorio;
- Comprendere il dialogo tra progettista, imprese e committenza, oltre che amministrazione e Soprintendenza, nella ricerca di compromessi progettuali e procedurali, per la realizzazione di opere capaci di inserirsi coerentemente nel contesto urbano e territoriale.