Trailer Conversazioni d'Architettura
Dalle componenti latine CUM – insieme e VERSARE – voltare, girare, prende forma quella piccola grande magia della conversazione: uno stare, un trovarsi, un trattenersi con qualcuno in amichevole colloquio. Così accade in Conversazioni d’Architettura, in un viaggio dialogico dal sapore Mediterraneo, che sposta lo sguardo in direzione di territori e brani urbani differenti, alla ricerca di spunti progettuali e processi compositivi. La conversazione come scoperta di racconti ed emozioni, tra lunghi quesiti e percezioni sensoriali.
Diversi gli interlocutori di spicco, insieme a Fiamma Colette Invernizzi, Editor-in-Chief di Isplora: da un lato l’architetto Pietro Carlo Pellegrini, dall’altro i progettisti Fabrizio e Pierfrancesco Capolei, di 3C+t Capolei Cavalli - Architetti Associati.
Con le parole di Pietro Carlo Pellegrini, occhi, voci e pensieri accompagnano l’utente lungo un sentiero rivolto ai sensi ed alla loro relazione con un approccio progettuale capace di mescolare odori, sapori, suoni, immagini e matericità, rendendoli protagonisti di scelte e definizioni compositive in un contesto emblematico come quello toscano. Un’analisi morfologica e percettiva che, allargando l’orizzonte su scorci e paesaggi architettonici, prende il via dalla realizzazione del Centro Culturale di Casale Marittimo, in un excursus sensorio e immersivo.
Se il Centro Culturale di Casale Marittimo diventa spunto di riflessione tra esistente e intervento contemporaneo, il Monastero di S. Gemma di Lucca, con la sua Casa dell’Accoglienza, il suo Chiostro ed il suo Ossario, diventano una traduzione progettuale di gestualità silenziose e ascolto sensibile.
Da un colloquio all’altro, da una percezione sensoriale ad un dialogo con la storia, la memoria, la città. La conversazione si sposta dal cuore della Toscana alla linea di confine tra il tessuto urbano di Napoli e il mare, volgendo l’attenzione in direzione di un quesito specifico: come prende forma una progettualità che dura da 20 anni?
Ne è un caso emblematico il nuovo Molo Beverello, firmato dallo studio 3C+t Capolei Cavalli - Architetti Associati e raccontato dalle voci dei fratelli Fabrizio e Pierfrancesco Capolei. Un concorso vinto nel 2004, che vede il progetto concluso due decadi dopo. La splendida complessità di intervenire in un nodo nevralgico per il capoluogo partenopeo porta a riflessioni a due scale differenti, quella urbana e quella umana. Numerosi gli aspetti in gioco: il tessuto urbano di Napoli e il suo porto attivo, un’area di transito, sbarco e imbarco di circa quattro milioni di persone l’anno, la necessità di una connessione pedonale tra il centro storico ed il mare… Tutto si risolve con un edificio parzialmente ipogeo, in grado di contenere al suo interno biglietterie, infopoint, ristori e servizi di accoglienza per i passeggeri, e di donare alla città una copertura interamente pedonale, che rende possibile la fruizione a 360º delle meraviglie di Napoli: da un lato il Maschio Angioino, dall’altro il Vesuvio.
Uno spazio per la città, con uno sguardo rivolto al futuro.
Obiettivi formativi
- La lezione permette di esplorare il tema delle sensorialità legate alla progettazione. Come tutti e cinque i sensi prendono parte al processo progettuale? La componente visiva si affianca a quella uditiva e tattile, in ascolto di luoghi e memorie differenti, mescolandosi a esperienze olfattive che traducono la macchia mediterranea in composizione architettonica.
- Si approfondisce il tema del riuso di edilizia esistente e abbandonata, in una ricerca di connotazione tipologica legata al contesto in cui l’oggetto architettonico si inserisce, alimentando una riflessione sulla “toscanizzazione” di architetture locali, tra elementi appartenenti alla tradizione e connotazioni iconografiche contemporanee.
- La lezione approfondisce il tema del concorso internazionale d’architettura in relazione con la realizzazione di edifici pubblici di rilievo, in un’analisi del processo progettuale site-specific e di una ricerca volta a mettere in dialogo spazio pubblico, memoria storica, funzioni e flussi.
- Si esplora in questo contesto la realizzazione di un edificio parzialmente ipogeo e a ridosso del mare, in una stretta relazione tra tecnologia, innovazione e tutela della memoria storica preesistente, in una visione complessiva di valorizzazione dello spazio pubblico e urbano.