Attraverso due abitazioni in un piccolo comune friulano, il progetto di ELASTICOSPA+3 propone una ricerca innovativa su forme e material
“Stoned” è l’ultimo progetto dello studio ELASTICOSPA+3, diretto dall’architetto Stefano Pujatti, che si struttura come un insieme di diversi interventi che mettono al centro la re-invenzione degli elementi costruttivi e delle forme dell’architettura tradizionale.
Il progetto dello studio ELASTICOSPA+3 si situa nel nucleo del centro storico del comune friulano di San Quirino, un aspetto importante del lavoro poiché, a partire proprio dal contesto, l’obiettivo sembra spostarsi verso una ricerca che indaghi il ruolo dei materiali nella ristrutturazione e nel recupero degli edifici presenti nei centri storici delle piccole città che costellano il territorio italiano.
“Stoned”, attraverso la sperimentazione, reinterpreta i materiali da costruzione, nell’uso e nella forma
Un lavoro che propone una tassonomia di interventi in un unico progetto: dal recupero alla demolizione passando per la ricostruzione, proponendo un diverso rapporto con le istanze del luogo, con le richieste del cliente e della normativa.
L’intervento si struttura in due operazioni distinte che riguardano due edifici separati. L'edificio principale del complesso (casa 1) è stato ristrutturato per creare una residenza unifamiliare, conservando alcune delle caratteristiche originarie: muri in pietra, un portico ad arco e una facciata principale in cui la natura aspra dei materiali è stata combinata con un’equilibrata distribuzione delle aperture.
L'altro edificio (casa 2) è il risultato della demolizione e della ricostruzione di un fienile, la cui struttura era in condizioni critiche, e la sua trasformazione in una “coach-house” ovvero in una dependance della casa principale. L’intero progetto sembra così reinventare, con una dose di ironia, gli elementi costruttivi, giocando con la tradizione, con il ruolo dei materiali e con le gerarchie. Come dice già il nome dello studio, la proposta lavora proprio su questa “elasticità” compositiva e dei materiali, all’interno e all’esterno delle due abitazioni.
L'uso della pietra e del cemento armato
Nella “casa 1”, come affermato dallo stesso studio:
“la struttura originale viene trattata come un guscio all'interno del quale creare un nuovo organismo vivente, costruito facendo scorrere insieme volumi scatolari a diversi livelli per creare spazi complessi”.*
Le scatole di cemento armato a vista emergono, poi, in facciata attraverso un gioco di sporgenze, nuovi allineamenti o occupando parte del portico, all’interno di un pattern contraddistinto da muri storici in pietra.
Situazione diversa per la ricostruzione della “casa 2”, in questo caso il progetto doveva seguire le regole imposte dalle norme edilizie. Norme che impongono a tutti gli interventi nel centro storico l'uso della pietra nelle forme e nei formati tradizionali al fine di tutelare l’identità dei piccoli centri rurali. Muovendo da queste prescrizioni, il progetto di ELASTICOSPA+3 definisce la morfologia dell’abitazione attraverso l’uso di lastre in cemento armato, dove la pietra tradizionale viene reinterpretata in un uso "cosmetico", come affermato dagli stessi progettisti, al fine di sovvertire la gerarchia – fredda – dell'edificio principale, migliorandone così l’apparenza, l’estetica.
L’edificio, sui quattro lati, risulta segnato da una serie di aperture nell’involucro in cemento: vetrate o schermate da griglie metalliche o ancora da pareti in pietra reinventate a mo’ di brise-soleil. Proprio questo elemento evidenzia l’attenzione per i materiali e per i dettagli che da sempre hanno contraddistinto il lavoro dell’architetto Pujatti, dall’intervento di ristrutturazione dell’Atelier Fleuriste a Chieri sino all’Hotel 1301iNNa a Piancavallo.
Organizzazione, sintesi e dettagli
Un’architettura che nella sua re-invenzione si articola attraverso una metodologia basata su organizzazione e sintesi. Elementi imprescindibili non solo per la composizione degli edifici ma anche per la progettazione strutturale e impiantistica: rispondendo al rischio sismico e fornendo un alto risparmio energetico (con isolamento e pompe di calore). Inoltre, lo studio accurato della facciata serve a garantire un ottimo apporto della luce naturale, oltre a conferire un equilibrio complessivo all’intervento.
Gli interni raccontano ancora un’altra storia, fatta di dettagli e accorgimenti, accostamenti materici (legno e pietra, metallo e calcestruzzo), nel rapporto continuo e ricercato fra nuovi interventi e preesistenza.
Tutti gli elementi architettonici sembrano così muoversi all’interno di uno schema voluto e controllato dal progetto.
"Casa 1", interni - foto di Elisabetta Crovato
* the original structure was treated as a shell within which to create a new living organism, built up by sliding together box-shaped volumes at different levels to create complex spaces Cliente: privato Dimensioni: 2216 mq sito area, 420 mq le case (300+120)
Project design: ELASTICOSPA+3; Collaboratori: Valeria Brero, Corrado Curti, Daniele Almondo, Marco Burigana, Andrea Rosada, Serena Nano; Costruttore: Bedin e Arrigò s.a.s. Impianti idraulici: Busetti Andrea & C. Snc; Impianti elettrici: Presotto Ennio Srl; Serramenti e arredi: DBG Dei F.lli De Biasi Snc; Pavimentazioni in pietra: Gardonio Simone, Cattellan Walter; Pavimentazioni in cls lavato: Lithos Pav di Leone Savino.
Foto di copertina: "Casa 2" di Mattia Balsamini