Il progetto di restauro di Fuertes Penedo Arquitectos gioca con la volumetría instaurando uno stretto legame con la preesistenza, un connubio tra tradizione ed innovazione.
La casa si trova a Miraflores, Muros, un piccolo villaggio rurale con un carattere tradizionale, formato da un gruppo di case di pietra e un gran numero di granai che un tempo ospitavano, asciugavano e curavano le piantagioni di mais. La casa si trova su un terreno in forte pendenza, originariamente consisteva in due volumi attaccati, che rispondono allo schema tradizionale delle abitazioni galiziane dove gli spazi principali erano le stalle e la cucina: con il forno e la ghiacciaia in pietra, ma col tempo si aggiunge un terzo volume e si fanno una serie di modifiche che ne stravolgono il carattere.
I tre volumi si adattano al pendio, si proteggono dai venti e quasi si chiudono alle imponenti viste dell'estuario di Muros, dando luogo a un interno compartimentato, con spazi ridotti e bui.
La proposta si basa sulla comprensione del luogo: la scala del nucleo rurale, la preesistenza dell'abitazione, la materialità della pietra, le viste a 180º dell'estuario o la luce del sole sono i parametri che sono stati presi in considerazione quando si è trattato di pianificare il progetto. L'idea di progetto cerca di mettere in evidenza la sua identità: dando dignità alle preesistenze e creando uno spazio interno fluido, inondato di luce e diretto verso le viste.
Le decisioni che perseguono la realizzazione dell'idea passano attraverso il mantenimento dei volumi originali in pietra nella sua forma, sostituendo il terzo volume aggiunto, a causa della sua mancanza di interesse, con un nuovo volume in cemento, per completare l'insieme costruito. Le facciate in pietra mantengono le loro aperture originali, mentre nel nuovo volume ci sono grandi finestre che si aprono alla vista dell'estuario, con posizioni orientate che riflettono l'uso dell'interno e il dialogo con l'edificio esistente.
L'intervento scommette su un uso sincero dei materiali, limitandosi a mantenere la pietra, l'introduzione del cemento a vista e lo zinco, che unifica le coperture. Un'altra delle decisioni riguarda la creazione di tre lucernari di diverse dimensioni che illuminano lo spazio della sala da pranzo, lo spazio della doccia e lo spazio delle vecchie stalle, permettendo alla luce di toccare le pareti interne in pietra.
L'interno è concepito come uno spazio fluido in cui le diverse altezze e stanze della casa si attraversano, godendo del carattere unico di ciascuno dei suoi spazi. Giocando con la scala, le connessioni visive e la luce, è possibile creare un sistema spaziale continuo che vertebra l'esperienza spaziale della casa. Il legno, il pino galiziano, come unico materiale che unifica tutto l'interno fornisce calore e rafforza l'idea della nuova abitazione: lo spazio domestico.
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Credits
- Media kit: Fuertespenedo arquitectos
- Fotografie: Héctor Santos Díez