Trailer Progettare tra ritmi e scale
Che cos’hanno in comune Musica e Architettura?
L’armonia delle forme, l’alternanza tra pieni e vuoti, tra luci e ombre, tra ritmi e scale: una somiglianza, un’assonanza che si percepisce e che ha portato Goethe a definire l’architettura “musica pietrificata”.
È dalla musica che i due studi protagonisti dell’episodio di Isplora Play prendono ispirazione per i loro progetti: da un lato ITCH Società d'Architettura si fa ispirare dall’atmosfera evocata da una canzone, dall’altro Studio 4e si ispira al ritmo, agli strumenti e al concetto più ampio di melodia.
La celebre canzone degli anni ’30 - Blue Moon - dà nome al progetto di recupero dell’ultimo piano di un edificio dei primi del ‘900 in Corso di Porta Romana a Milano, a firma dello studio ITCH Società d'Architettura: un intervento audace che accosta un approccio filologico sul fronte verso la via principale, mantenendo i caratteri tipici dell’edilizia della casa a ballatoio, ad uno più contemporaneo verso la corte, dove il blu brillante dei nuovi elementi –la scala, l’ascensore e il ballatoio stesso– si contrappone al Giallo Maria Teresa della tradizione.
I fondatori dello studio Giulia Castelli, Marco Corazza e Alessandro Mingolo raccontano, dagli studi di Isplora, il processo creativo che ha portato alla definizione del progetto: dal trattamento degli spazi esterni al progetto su misura degli interni, dove materiali e cromie creano spazi dinamici e sempre diversi, in un continuo dialogo tra tradizione e sperimentazione, in cui il tavolo Mimico diventa protagonista degli ambienti e manifesto del metodo progettuale dell’intervento.
Visione e approccio artigianale si riflettono nel modello fisico, utilizzato da ITCH Società d'Architettura come strumento di studio e di comunicazione per far emergere le componenti progettuali essenziali e la spazialità immediata dell’architettura, sia domestica che degli spazi di lavoro e produzione, come nel caso di Menzolit.
Da Milano e dalla Svizzera un salto verso il cuore della Sicilia con Studio 4e, il cui viaggio narrativo prende forma dall’etimologia della parola baglio, termine che indica la “fattoria fortificata” tipica della Trinacria contadina del XV secolo: un dialogo tra memoria e contemporaneità che si concretizza nella nuova sala degustazione per Baglio Donna Franca, sull’altopiano dei feudi di Marsala al confine con il territorio di Trapani.
La nuova struttura dalle forme contemporanee si inserisce con delicatezza e rispetto nella struttura storica del baglio; l’interno mostra l’accurata scelta di materiali, colori e corpi illuminanti che contribuisce alla creazione di un’atmosfera domestica e elegante insieme, in cui il grande storage in legno per l’esposizione delle bottiglie diventa quinta scenica.
L’attenzione per il dettaglio e la passione per l’interior design che caratterizza il lavoro di Studio 4e, trova la sua massima espressione nel progetto di allestimento del Primek material district di Palermo: all’interno di un palazzo storico nel quartiere Libertà, ogni ambiente mette in mostra i materiali innovativi e high-tech come tasselli di composizioni musive ispirate alle forme della tradizione arabo-normanna, contrapposte alle decorazioni e pavimentazioni originali di fine ‘800 in un dialogo continuo tra storia e innovazione.
La musica riprende un ruolo centrale nel concept del progetto di allestimento, per il quale forme differenti si mescolano per formare mosaici contemporanei come diverse “melodie”, così come nella concezione degli elementi di arredo, tra cui il Tavolo Diapason.